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  • Martedì 4 ottobre 2022

I ritrovi per far fumare la gente, organizzati dalla polizia statunitense

Insegnano agli agenti come riconoscere chi ha consumato marijuana in quantità tale da essere un rischio alla guida di un'auto

(AP Photo/ Eduardo Verdugo)
(AP Photo/ Eduardo Verdugo)
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Il prossimo 8 novembre nel Maryland, nel nord-est degli Stati Uniti, si terrà un referendum per decidere se legalizzare l’utilizzo per scopo ricreativo della cannabis, il cui uso terapeutico è legale dal 2014. Già con la legalizzazione per uso medico le autorità dello stato avevano previsto che i consumi di cannabis sarebbero aumentati, e che di conseguenza sulle strade ci sarebbero potute essere più persone che guidavano sotto gli effetti di questa sostanza: per questo motivo, da qualche tempo la polizia ha cominciato a organizzare ritrovi in cui le persone possono fumare liberamente la marijuana per fare in modo che gli agenti imparino a riconoscere quelle che con ogni probabilità ne hanno consumata un po’ troppa per poter guidare in sicurezza.

Le attività svolte durante questi ritrovi servono anche per mostrare alle persone che fumano abitualmente cannabis come il consumo eccessivo possa interferire con azioni comuni e frequenti, come appunto mettersi alla guida di un’automobile.

Questi ritrovi sono soprannominati “green labs” (laboratori verdi) e generalmente funzionano così. Il corpo di polizia che organizza l’evento invita un gruppo di persone che consuma abitualmente cannabis a parteciparvi, su base volontaria: una volta arrivati nel luogo definito, i partecipanti hanno due sessioni di 30 minuti per consumare marijuana nel modo e nella misura in cui lo farebbero nel loro tempo libero e attenderne gli effetti. Dopo ciascuna delle due sessioni, i volontari vengono sottoposti ad alcuni test per misurare la loro reattività a certi stimoli o in certe situazioni: devono per esempio camminare lungo una linea retta senza perdere l’equilibrio oppure simulare una frenata in automobile quando un pedone attraversa una strada.

Sia gli agenti di polizia che i consumatori di cannabis che hanno partecipato a uno di questi laboratori organizzati nella contea di Montgomery, la città più popolata del Maryland, hanno raccontato del Wall Street Journal gli effetti stranianti di un esperimento di questo tipo.

Tiara Artis, una volontaria di 29 anni, ha detto che per lei uno degli aspetti più interessanti del laboratorio era la curiosità di poter fumare davanti ai poliziotti senza che le potesse succedere niente. Un altro partecipante, Jesse Levin, di 25 anni, ha detto di essersi dovuto sforzare per godersi l’esperienza senza «essere preoccupato di quanto strana fosse». Kraig Webb, un agente di polizia, ha invece definito il laboratorio utile ma soprattutto sconvolgente: «Non avrei mai e poi mai pensato che avremmo avuto un tendone fuori dall’accademia di polizia con dentro gente che fuma».

– Leggi anche: Il problema di capire chi sta guidando “da fatto”

Durante il ritrovo organizzato nella contea di Montgomery oltre ad Artis e Levin c’erano altri otto partecipanti, tutti titolari dell’apposita tessera che viene emessa dallo stato e che permette di acquistare la marijuana per uso medico nei negozi autorizzati. La cannabis infatti non è fornita dalla polizia, ma viene portata direttamente da chi partecipa all’esperimento, che può consumarla con i propri vaporizzatori, i propri spinelli e i propri bong, oppure mangiando biscotti o altri alimenti che la contengono.

Dal momento che negli edifici pubblici del Maryland fumare è illegale, di solito gli eventi vengono organizzati in tendoni allestiti fuori dalle accademie di polizia. I dipartimenti rimborsano i partecipanti fino a un massimo di 60 dollari per le spese sostenute per procurarsi la marijuana e forniscono anche patatine o pizza per placare la tipica fame che arriva dopo averne fatto uso. Per precauzione comunque gli agenti passano a prendere i partecipanti prima di ogni incontro e poi li riaccompagnano a casa.

Secondo gli agenti intervistati dal Wall Street Journal, la contea di Montgomery è stata la prima ad aver sperimentato un green lab negli Stati Uniti, nel 2018, ma sono stati fatti laboratori simili anche in altri stati e città degli Stati Uniti, per esempio in Ohio o a Seattle.

Per quanto riguarda il Maryland è illegale guidare in stato di ebbrezza alcolica con un tasso alcolemico superiore agli 0,8 grammi per litro, così come è illegale guidare sotto l’effetto di droghe. Nello stato però manca una legge che indichi per esempio i limiti massimi di THC (l’ingrediente psicoattivo della marijuana) nel sangue, un parametro che invece è usato tra gli altri nello stato di Washington, dove la legge proibisce di guidare se nel sangue è presente una quantità di THC pari o superiore a 5 ng/mL (nanogrammi per millilitro).

L’obiettivo dei laboratori comunque non è imparare a riconoscere le persone che hanno fumato così tanto da essere individuate facilmente dalle autorità; il punto per i poliziotti è riconoscere chi ha consumato cannabis anche in maniera moderata, e capire se il consumo abbia avuto effetti tali da impedire a queste persone di guidare in sicurezza.

– Leggi anche: In Italia la cannabis per usi terapeutici è difficile da trovare