La diocesi di La Spezia ha sospeso don Giulio Mignani, parroco noto per essere favorevole ai diritti civili delle coppie omosessuali, all’aborto e all’eutanasia

Don Giulio Mignani con alcune persone (ANSA/Laura Ivani)
Don Giulio Mignani con alcune persone (ANSA/Laura Ivani)

Lunedì, con un comunicato stampa, la Diocesi di La Spezia ha annunciato la sospensione di don Giulio Mignani dalla celebrazione pubblica dei sacramenti. Mignani è sacerdote di un piccolo comune ligure, Bonassola, ed è noto per le sue posizioni favorevoli nei confronti di vari diritti civili, tra cui quelli delle famiglie non tradizionali e la libertà di scelta su questioni come l’interruzione di gravidanza e l’eutanasia: la diocesi ha motivato la decisione di sospendere don Mignani sostenendo che le sue «esternazioni pubbliche» non siano «conformi al Magistero della Chiesa».

La diocesi di La Spezia è guidata dal vescovo Luigi Ernesto Palletti, il quale aveva già ammonito Mignani per le sue posizioni e dichiarazioni. L’anno scorso, durante una messa domenicale, don Mignani si era rifiutato per esempio di benedire le palme come protesta contro il divieto di benedire le unioni di coppie di persone dello stesso sesso.

Nel 2017 aveva invece pubblicamente contestato il discusso sportello «anti-gender» promosso dalla Regione Liguria, presieduta già allora da Giovanni Toti di Forza Italia. Nonostante gli ammonimenti, don Mignani ha sempre ribadito e difeso le proprie posizioni, sostenendo che non fossero né offensive né polemiche nei confronti della Chiesa, ma volte anzi a rafforzarne il ruolo e la credibilità nella società contemporanea.