È morta a 75 anni Sacheen Littlefeather, l’attivista apache che nel 1973 rifiutò il premio Oscar per conto di Marlon Brando

(AP Photo, File)
(AP Photo, File)

È morta a 75 anni Sacheen Littlefeather, l’attivista apache che nel 1973 andò alla premiazione degli Oscar al posto di Marlon Brando e rifiutò per conto suo il premio che aveva vinto come miglior attore protagonista per Il padrino. A causa dei fischi e delle prese in giro che ricevette dal pubblico durante la cerimonia, Sacheen Littlefeather fu al centro di quello che probabilmente è uno dei momenti più noti nella storia degli Oscar. La notizia della sua morte è stata data dalla famiglia, che non ne ha specificato le cause.

Nel 1973 Brando era certo di vincere l’Oscar, ma dopo alcuni anni di declino e di contrasti con le grandi aziende cinematografiche statunitensi decise di boicottare la premiazione: mandò quindi alla cerimonia l’allora 26enne Sacheen Littlefeather, una modella di discendenza apache che aveva cambiato il proprio nome dopo aver cominciato a dedicarsi all’attivismo (il suo nome alla nascita era Marie Louise Cruz). In un breve discorso, Sacheen Littlefeather spiegò che l’attore rifiutava il premio per protesta contro il trattamento dei nativi americani nei film e in televisione: fu però interrotta da alcuni fischi del pubblico, e in seguito schernita e offesa.

Negli anni successivi Sacheen Littlefeather ebbe una breve carriera da attrice e continuò a occuparsi di attivismo. Di lei si era parlato di nuovo lo scorso agosto, quando dopo quasi cinquant’anni l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences – l’organizzazione che assegna gli Oscar – le aveva chiesto scusa per come era stata trattata dalle persone presenti alla cerimonia nel 1973. Lei aveva risposto dicendo in modo scherzoso: «Noi indiani siamo persone molto pazienti, sono passati solo 50 anni!»; aveva aggiunto che mantenere il senso dell’umorismo era «il nostro metodo per sopravvivere».