La Commissione europea ha dato una valutazione preliminare positiva alla richiesta dell’Italia della seconda rata da 21 miliardi di euro del Recovery Fund

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (AP Photo/Jean-Francois Badias)
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (AP Photo/Jean-Francois Badias)

Martedì la Commissione europea ha dato una valutazione preliminare positiva alla richiesta da parte dell’Italia dei 21 miliardi di euro che corrispondono alla seconda rata dei finanziamenti del Next Generation EU, il piano di aiuti economici per il rilancio dei paesi colpiti dalla pandemia (spesso chiamato Recovery Fund). È il primo passaggio formale che porta all’approvazione del finanziamento: serviranno poi due mesi per arrivare all’erogazione effettiva, periodo durante il quale la richiesta dovrà essere sottoposta anche all’ECOFIN, il nome che prende il Consiglio dell’Unione Europea quando è formato dai ministri dell’Economia dei paesi membri dell’Unione.

La prima rata era stata erogata ad aprile, mentre la seconda era stata richiesta dal governo italiano a fine giugno. Per l’approvazione, la Commissione europea valuta di volta in volta che vengano rispettati alcuni obiettivi nel paese che inoltra la richiesta, che comprendono riforme e investimenti in settori specifici. La Commissione ha fatto sapere che la valutazione positiva è dipesa dal fatto che l’Italia ha rispettato i 45 obiettivi che erano stati prefissati in questa occasione: tra questi c’erano importanti riforme realizzate negli ultimi mesi, come l’introduzione della nuova sanità territoriale, la riforma della giustizia e il completamento di quella della pubblica amministrazione.