Il grande ritorno di Brendan Fraser

Famosissimo negli anni Novanta per film come “La Mummia”, era sparito a lungo anche per via di una molestia subita: ma a Venezia è stato tra i più applauditi

Brendan Fraser a Venezia (Vianney Le Caer/Invision/AP)
Brendan Fraser a Venezia (Vianney Le Caer/Invision/AP)
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Durante la prima proiezione alla Mostra del cinema di Venezia del nuovo film del regista Darren Aronofsky, The Whale, l’attore che interpreta il protagonista, Brendan Fraser, si è fatto vedere e fotografare in lacrime durante una lunga e sentita standing ovation. Fraser è un attore molto conosciuto dai tempi di La Mummia e George re della giungla, e la sua interpretazione nel film di Aronofsky è stata sufficientemente difficile e sfaccettata da renderlo, secondo molti critici, un perfetto candidato all’Oscar come miglior attore.

Ma la sua performance è stata così applaudita anche per via della particolare storia dell’attore, che dopo un enorme successo alla fine degli anni Novanta è di fatto sparito dalla scena, lavorando per molti anni solo in produzioni e ruoli minori. Solo pochi anni fa, mentre negli Stati Uniti nasceva il movimento MeToo, Fraser ha raccontato che tra le ragioni di questa assenza c’era una molestia sessuale subita da parte di una persona importante di Hollywood.

Negli anni Novanta Fraser era un po’ ovunque: cominciò a 23 anni con Dogfight – Una storia d’amore e Il mio amico scongelato, e nei successivi dieci anni recitò in 25 film. Tra questi c’era La Mummia, in cui interpretava il protagonista Rick O’Connell e che fu un enorme successo commerciale. Lavorò soprattutto in film d’azione dove veniva valorizzata la sua prestanza fisica, ma fece anche qualche film più drammatico, per esempio Scuola d’onore, con Matt Damon e Ben Affleck.

Fraser raccontò che in quegli anni gli fu richiesto talmente tanto sforzo fisico che a un certo punto il suo corpo cominciò a risentirne e dovette essere curato e operato in più occasioni per problemi vari. «Mi tenevano insieme con ghiaccio e bende», disse a Zach Baron quando lo intervistò nel 2018 per un articolo su GQ.

Il secondo e il terzo capitolo della saga della Mummia uscirono nel 2001 e nel 2008, ma dopo quest’ultimo film da attore protagonista, Fraser cominciò a non vedersi più nelle locandine, o almeno non quanto lo si era visto fino a quel momento. Come ha scritto Baron «ci è voluto che comparisse in un ruolo secondario nella terza stagione di una serie via cavo, The Affair, perché molti di noi si rendessero conto che se n’era andato». Era il 2016.

Dopo quella parte nella terza stagione di The Affair – una serie che aveva avuto molto successo ma che a quel punto aveva già perso un po’ della sua attrattiva – Fraser fu intervistato su un canale YouTube e apparve palesemente a disagio, tanto che il video divenne virale e fu commentato moltissimo online. Due anni dopo, nel 2018, durante l’intervista con Baron, Fraser raccontò per la prima volta di aver subito una molestia sessuale nel 2003 e di aver sofferto a lungo di depressione dopo quell’episodio.

Fraser raccontò di essere stato molestato da Philip Berk, ex capo dell’Hollywood Foreign Press Association (HFPA), l’associazione della stampa straniera di Hollywood che organizza i Golden Globe. Mentre si trovavano nel Beverly Hills Hotel per un evento dell’HFPA in una stanza piena di gente, raccontò Fraser, Berk gli diede una pacca sul fondoschiena e lo toccò in modo molto intimo e intrusivo, cosa che lo mandò nel panico. Successivamente Berk chiese scusa a Fraser per qualsiasi gesto l’avesse fatto sentire a disagio, ma negò di aver fatto quello di cui lo accusava.

Era il 2018: nel 2017 era cominciato il MeToo e molte attrici di Hollywood avevano denunciato stupri, molestie e pressioni a sfondo sessuale subite sul lavoro da superiori e colleghi, primo fra tutti il produttore Harvey Weinstein.

Fraser raccontò di aver seguito gli sviluppi del movimento MeToo pensando a tutte quelle donne come persone che erano riuscite a dire quello che lui non aveva avuto il coraggio di rivelare. Dopo la molestia, Fraser ha raccontato di essere caduto in uno stato di depressione che lo aveva portato a lavorare meno e a divorziare dalla moglie. Nell’intervista ipotizzava che anche il fatto di essersi sottratto alle avances di Berk potesse essere una delle ragioni per cui avevano improvvisamente smesso di ingaggiarlo: «Il telefono smette di squillare nella tua carriera e inizi a chiederti perché. Ci sono molte ragioni, ma quella era una di queste? Io penso che lo fosse».

Il ritorno di Fraser era cominciato prima di The Whale, con il film del 2021 No Sudden Move di Steven Soderbergh e con un ruolo in Batgirl, che sarebbe dovuto uscire nel 2022 ma la cui produzione è stata interrotta a metà. A maggio si vedrà invece in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. Dalla sua ricomparsa, Fraser ha ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto da parte dei suoi fan sui social network: su TikTok è diventata virale un’intervista in cui Fraser fa un’espressione commossa quando gli viene detto che «il mondo di internet è dalla tua parte» e che «un sacco di gente là fuori ti ama e fa il tifo per te».

In The Whale Fraser interpreta il ruolo – a metà tra il dramma e la commedia – di un insegnante alle prese con la sua obesità e col tentativo di recuperare il rapporto con la figlia. In un’intervista, Aronofsky ha raccontato di aver sempre voluto fare questo film ma di aver impiegato 10 anni per trovare il giusto interprete del protagonista: «Ho pensato a chiunque. Ogni singola star del cinema sul pianeta. Ma nessuno mi ha mai davvero convinto». Poi qualche anno fa vide il trailer di un «film brasiliano con poco budget» in cui compariva Fraser e gli si accese «una lampadina».