Gli italiani in Spagna stanno avendo diversi problemi con le procedure di voto

Le schede con il materiale elettorale avevano un'intestazione sbagliata, e molte non sono proprio arrivate

(ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)
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Negli ultimi giorni nelle chat e nei forum frequentati da persone italiane che vivono in Spagna sono arrivate molte domande e richieste di chiarimenti sulle modalità di voto in vista delle elezioni. La confusione è in buona parte dovuta al fatto che il ministero dell’Interno ha inviato materiale elettorale con riferimenti al referendum che si è tenuto lo scorso giugno, invece che alle elezioni del 25 settembre, e che in molti casi le buste con i documenti per votare non sono state ricevute entro il termine stabilito, l’11 settembre. Questi due disservizi, e una scarsa comunicazione dei consolati, complicheranno una procedura già piuttosto complessa.

Possono votare dall’estero tutte le persone maggiorenni iscritte all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE): in totale sono 5,8 milioni al 31 dicembre 2021, da cui vanno esclusi i minorenni. Possono farlo anche gli italiani residenti temporaneamente all’estero, cioè coloro che si trovano all’estero per motivi di studio o di lavoro per un tempo non inferiore ai tre mesi. Nelle circoscrizioni chiamate “estero” verranno eletti 8 deputati e 4 senatori.

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Il voto degli italiani all’estero avviene per corrispondenza. Entro l’11 settembre tutti gli iscritti all’AIRE e i residenti temporanei dovrebbero ricevere una lettera da parte del consolato che contiene tutto il materiale necessario a votare: la scheda elettorale, una busta bianca piccola in cui inserire la scheda, un foglio di istruzioni, il certificato elettorale, una busta grande preaffrancata indirizzata al consolato e la lista dei candidati.

Una volta compilata la scheda bisogna chiuderla nella busta piccola e inserirla nella busta grande all’interno della quale va inserito anche il tagliando elettorale ritagliato dal certificato. Questo sistema serve a lasciare anonime le buste interne, e di conseguenza il voto. La busta grande a quel punto va spedita al consolato: è preaffrancata, quindi non c’è rischio di sbagliare indirizzo. Le schede dovranno arrivare all’ufficio consolare entro le 16 di giovedì 22 settembre, altrimenti il voto non sarà valido.

I problemi, in Spagna, riguardano proprio i documenti. Su diversi forum, tra cui il gruppo Facebook chiamato Consolato BCN Problemi (BCN sta per Barcellona, dove abita la maggior parte degli italiani residenti in Spagna), molte persone hanno segnalato di aver ricevuto documenti sbagliati: quando hanno aperto la busta si sono accorte che nell’intestazione compariva la scritta “Referendum abrogativi del 12 giugno 2022” invece che il riferimento alle elezioni del 25 settembre.

Il consolato generale di Barcellona, a cui negli ultimi giorni si sono rivolti moltissimi residenti in Spagna che avevano ricevuto il certificato sbagliato, ha dato informazioni piuttosto contraddittorie.

Molte persone che avevano chiesto informazioni via mail hanno ricevuto questa risposta: «si tratta di un errore materiale di stampa commesso dalla tipografia e riguarda solo il certificato elettorale e non il restante materiale elettorale. Si sta provvedendo a risolvere la situazione con urgenza. Le daremo indicazioni al più presto».

Ad alcune persone che erano andate di persona in consolato, senza riuscire a risolvere il problema, è stata invece inviata una mail che le invitava a tornare perché il ministero aveva autorizzato la stampa di nuovi certificati.

In una terza comunicazione, inviata nelle ultime ore, a molte persone è stato detto che le schede saranno ritenute comunque valide, anche con l’intestazione sbagliata, grazie al codice assegnato a ciascun elettore. «La informiamo che il voto espresso verrà regolarmente inviato in Italia e consegnato all’ufficio centrale per la circoscrizione estero presso la Corte di Appello di Roma, con la quale abbiamo già avviato contatti», si legge nella mail.

Al momento i dubbi non sono stati risolti del tutto: non è chiaro se le persone dovranno attendere un nuovo documento oppure se potranno comunque votare con l’intestazione sbagliata. Non è stato possibile avere una posizione ufficiale del consolato.

Un altro problema riguarda chi non ha ricevuto il plico con i documenti entro l’11 settembre, termine indicato dal ministero per la consegna delle schede elettorali. Le istruzioni fornite dal ministero dell’Interno dicono che, se non si ricevono i documenti entro quella data, si deve chiedere una copia. La richiesta comporta una serie di passaggi ulteriori, che rendono il voto ancora più complicato: bisogna compilare un modulo via mail, inviare una copia dei documenti sempre via mail, e prendere appuntamento al consolato per il ritiro del nuovo plico. Ma gli orari dei consolati sono piuttosto limitati. A Barcellona, per esempio, il consolato apre il lunedì, il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle 9.30 alle 13 e soltanto il martedì dalle 14.30 alle 17.30. Chi abita lontano dalle grandi città, inoltre, deve mettere in conto il viaggio.

Quest’anno, rispetto alle ultime elezioni, sembra che molte più persone non abbiano ricevuto il plico. Non è possibile stimare quante siano, ma le richieste di chiarimenti postate sui gruppi Facebook, sui forum o nelle comunicazioni attraverso i gruppi di messaggistica sono moltissime. Il rischio, come segnalano diversi italiani all’estero, è che questi problemi portino molte persone a non votare.