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  • Giovedì 8 settembre 2022

Cosa si sa del grosso incendio alla Nitrolchimica di San Giuliano Milanese

È iniziato mercoledì mattina e per la gran parte è stato spento, ma sono ancora in corso operazioni dei vigili del fuoco

(LaPresse)
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Intorno alle 10.30 di mercoledì mattina si è sviluppato un grosso incendio in uno stabilimento della Nitrolchimica, azienda che si occupa di smaltimento di solventi e rifiuti chimici a San Giuliano Milanese, alla periferia sud di Milano. L’incendio ha prodotto una grande nube di fumo, che è rimasta visibile per diverse ore anche a molti chilometri di distanza e si è diradata solo in serata.

Nel tardo pomeriggio di mercoledì i vigili del fuoco avevano fatto sapere che l’incendio era sotto controllo: dopo le 19 sono iniziate le operazioni per cercare eventuali piccoli focolai sotto le macerie, e la situazione è stata tenuta sotto controllo durante tutta la notte. Giovedì mattina i vigili del fuoco hanno confermato che il grosso dell’incendio è stato spento, ma hanno aggiunto che le operazioni di “smassamento” (cioè di rimozione di macerie e materiali vari) non sono ancora terminate, e che quindi non si può ancora escludere la formazione di nuovi focolai.

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Nell’incendio sono rimaste ferite tre persone, tutte dipendenti dell’azienda: una è in condizioni molto gravi dopo aver subìto ustioni di secondo e terzo grado in varie zone del corpo. Una seconda ha subìto ustioni, ma meno gravi, e un’altra una ferita da taglio. Solo loro sono stati portati in ospedale, mentre sono state valutate sul posto le condizioni di altre 15 persone.

Le cause dell’incendio non sono ancora del tutto chiare: inizialmente si era diffusa la notizia che fosse iniziato nell’azienda Tomolpack, che si occupa di imballaggi, il cui impianto è adiacente a quello di Nitrolchimica. Nel pomeriggio però Tomolpack aveva smentito un suo coinvolgimento, precisando che nel proprio stabilimento non si erano verificati incendi, né danni di alcun genere. Secondo le informazioni raccolte da MilanoToday parlando con le forze dell’ordine sul posto, sembra che ci sia stata una perdita di solvente altamente infiammabile da una cisterna, che avrebbe agevolato la propagazione dell’incendio: non si sa ancora però cosa lo abbia fatto iniziare.

MilanoToday ha raccolto anche alcune testimonianze tra i vigili del fuoco, che hanno spiegato come sia stato difficile contenere la propagazione del fuoco per la presenza di una grande quantità di solvente. Le operazioni di spegnimento sarebbero state ritardate anche a causa dell’insufficiente pressione dell’acqua negli idranti della rete urbana, quelli che sono posizionati in varie zone delle città per facilitare gli interventi in caso di incendi, e che sono spesso usati anche dai vigili del fuoco.

La zona era stata sgomberata fino al tardo pomeriggio, nel raggio di un chilometro da Nitrolchimica, e il Comune di San Giuliano Milanese aveva invitato i residenti a chiudere le finestre delle abitazioni per evitare di far entrare il fumo provocato dall’incendio. L’indicazione è rimasta valida fino al termine delle operazioni dei vigili del fuoco solo per le frazioni di Sesto Ulteriano e Civesio, più vicine allo stabilimento incendiato, con la raccomandazione di spegnere anche gli impianti di condizionamento.

La nube di fumo provocata dall’incendio vista da lontano (LaPresse)

In ogni caso i tecnici dell’Arpa (l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), che erano arrivati sul posto per valutare gli effetti del fumo sull’inquinamento dell’aria, non hanno trovato variazioni significative della concentrazione delle sostanze inquinanti nell’aria. È stato comunque installato uno strumento per il campionamento dei microinquinanti in una sede del Comune che si trova nella frazione di Sesto Ulteriano, e un altro strumento per il rilevamento della qualità dell’aria a San Giuliano Milanese.

Sull’incendio è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Lodi, che è competente per il territorio di San Giuliano e sta indagando per incendio colposo e lesioni colpose.