I pettegolezzi su “Don’t Worry Darling”, spiegati

Il film presentato a Venezia è al centro di un divertito chiacchiericcio per le tensioni tra Harry Styles, Olivia Wilde e Florence Pugh

Da sinistra Nick Kroll, Florence Pugh, Chris Pine, Olivia Wilde, Sydney Chandler, Harry Styles e Gemma Chan (ANSA/ETTORE FERRARI)
Da sinistra Nick Kroll, Florence Pugh, Chris Pine, Olivia Wilde, Sydney Chandler, Harry Styles e Gemma Chan (ANSA/ETTORE FERRARI)
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Lunedì sera alla Mostra del cinema di Venezia è stato presentato il film americano fuori concorso Don’t Worry Darling della regista Olivia Wilde, e nonostante non sia ancora uscito nelle sale – e la critica non sembri particolarmente entusiasta – è probabilmente uno dei film più discussi degli ultimi mesi, soprattutto sulla stampa americana. Un po’ perché l’attore protagonista è Harry Styles, uno dei cantanti più famosi al mondo, che durante le riprese ha iniziato una relazione con Wilde, ma soprattutto per via di una serie di tensioni, scaramucce e apparenti sgarbi che si stanno sviluppando tra i componenti del cast, particolarmente ghiotti per giornalisti e lettori appassionati di pettegolezzi delle star del cinema.

Sono giorni che le indiscrezioni e i retroscena intorno al film si accumulano sulla stampa specializzata, tanto da finire anche su quella più istituzionale e solitamente restia a occuparsi di questo genere di vicende di cui è spesso difficile stabilire il grado di verità. Finché lunedì le insinuazioni e le teorie riguardo al conflitto in corso nel cast del film sembrano essere state confermate. Florence Pugh, l’attrice protagonista insieme a Styles, ha deciso infatti di non partecipare alla conferenza stampa di presentazione di Don’t Worry Darling. In quella occasione alcuni giornalisti hanno fatto domande a Wilde sulla sua assenza, senza ottenere una risposta particolarmente interessante, ma finendo per alimentare ulteriormente le curiosità (anche della stampa italiana) sulle vicende che hanno segnato le riprese e la promozione del film.

La prima cosa da dire per inquadrare il chiacchiericcio sollevato da Don’t Worry Darling riguarda la fama della regista e dei due protagonisti, che si possono genericamente considerare molto alla moda, appartenenti a quella generazione di professionisti del cinema molto presenti sui social network e molto graditi dalla stampa.

Styles, che ha 28 anni, è una delle maggiori star dello show business internazionale, e dopo la carriera adolescenziale nella boy band degli One Direction è oggi uno stimatissimo solista pop, con una parallela carriera cinematografica agli inizi e lo status largamente riconosciuto di uomo tra i più sexy del mondo. Negli ultimi anni è diventato il simbolo di una mascolinità delicata, che non teme di giocare con abiti e movenze tradizionalmente considerati femminili e che piace molto alle giovani generazioni ma non solo. Molti commentatori hanno raccontato di non aver mai visto così tanti fan accogliere qualcuno a Venezia come quando è arrivato lui.

Wilde, 38 anni, ha una solida fama televisiva per aver recitato in Dr. House The O.C., ha fatto diversi film di successo come RushHer, e qualche anno fa ha avuto un apprezzato esordio come regista con il film La rivincita delle sfigate. Oltre a dirigere Don’t Worry Darling l’ha coprodotto e interpretato nella parte di Mary. La notorietà di Pugh, 26 anni, invece è un po’ più recente, e dovuta principalmente ad alcune interpretazioni importanti e celebrate dalla critica nei film Midsommar e Piccole donne. È tra le altre cose molto seguita su Instagram per le sue simpatiche lezioni di cucina.

Don’t Worry Darling è invece un thriller psicologico che racconta la storia di una coppia sposata, Jack e Alice, che negli anni Cinquanta «vive nella comunità idealizzata di Victory», una città aziendale sperimentale costruita per gli uomini che lavorano a un progetto segreto e per le loro famiglie. Oltre ai tre attori già citati, nel cast ci sono tra gli altri Chris Pine, Gemma Chan e Nick Kroll.

Nelle varie interviste date negli ultimi mesi, Wilde ha insistito più volte su come la sua priorità da regista fosse ribaltare le regole e le gerarchie poco sane che ha sempre visto applicate sui set lavorando come attrice, e su come abbia insistito per creare un ambiente rispettoso e attento al benessere mentale di tutti i lavoratori. È un tema che negli ultimi anni – soprattutto dopo il movimento MeToo – è diventato molto attuale nell’industria cinematografica statunitense e che le ha portato molta attenzione, insieme al fatto di essere una regista donna e relativamente giovane.

Inizialmente il ruolo del protagonista del film, Jack, non era stato affidato a Styles ma a Shia LaBeouf (36 anni), un attore già noto per i suoi progetti strampalati ed eccentrici e per avere un carattere difficile sul set, e che nel 2020 era stato accusato di abusi dall’ex compagna, la cantante FKA twigs. Ad agosto, in un’intervista di promozione in vista dell’uscita del film, Wilde raccontò che il motivo della sostituzione dell’attore era che l’atteggiamento di LaBeouf «non era in linea con l’etica che esigo nelle mie produzioni» e che la sua responsabilità doveva essere prima di tutto «nei confronti della produzione e del cast, per proteggerli».

Pochi giorni dopo però lo stesso giornale che aveva pubblicato l’intervista a Wilde, Variety, pubblicò un articolo in cui riportava come LaBeouf negasse di essere stato licenziato da Wilde, sostenendo invece di essere stato lui ad andarsene. A sostegno della sua tesi, LaBeouf mandò a Variety un video di Wilde risalente all’agosto 2020 – non pensato per essere divulgato – in cui gli diceva di non voler rinunciare a lui come attore. Nel video, che poi girò molto sui social network, Wilde faceva riferimento a uno screzio dell’attore con Pugh, che chiama ironicamente “Miss Flo”, chiedendogli se «voi ragazzi potete fare pace – e rispetto il tuo punto di vista, rispetto il suo – ma se voi ragazzi potete farlo, cosa ne pensate? C’è speranza? Mi fai sapere?».

Non è chiaro l’episodio a cui fa riferimento Wilde quando parla di «fare pace», ma per alcuni le sue parole avrebbero rivelato che le attenzioni tanto predicate al rispetto reciproco e al benessere sul set fossero in realtà solo di facciata.

Secondo molti la diffusione del video avrebbe spinto Pugh ad allontanarsi da tutto ciò che riguarda la promozione del film. Da quando è iniziata, infatti, l’attrice ha avuto effettivamente un atteggiamento sospetto, decidendo di pubblicizzare Don’t Worry Darling molto poco sui suoi profili social (cosa che invece aveva sempre fatto con altri film) e di non partecipare alla conferenza stampa a Venezia. Pugh – che aveva comunque confermato la sua presenza sul tappeto rosso e poi alla prima proiezione – ha giustificato la cosa dicendo di essere impegnata con la produzione del secondo film di Dune, di cui però fa parte anche l’attore Timothée Chalamet, che è arrivato a Venezia venerdì. Peraltro, la casa di distribuzione dei due film è la stessa, Warner Bros.: e quindi aveva certamente interesse a facilitare la presenza di Pugh a Venezia.

A questo episodio si sono aggiunte altre voci. Una di questa è quella secondo cui Pugh non avrebbe preso bene la relazione tra Wilde e Styles. Come ha scritto su Puck Matthew Belloni, Pugh «non era entusiasta che la sua regista scomparisse così spesso con il suo attore protagonista». L’origine di questa voce è attribuita al sito di gossip Page Six, noto per non essere necessariamente affidabile.

Wilde aveva divorziato dal compagno (Jason Sudeikis, attore della serie Ted Lasso) a novembre del 2020 e la relazione con Styles era stata resa pubblica dopo pochi mesi. La sua separazione tra l’altro non è rimasta fuori dalla promozione del film, visto che ad aprile l’attrice ha ricevuto una notifica relativa alla trattativa legale per la custodia dei figli proprio mentre era su un palco a parlarne in vista dell’uscita.

Un’altra storia che non è mai stata verificata, ma che ha contribuito ad accrescere la percezione delle tensioni tra il cast di Don’t Worry Darling, è quella uscita sul sito di gossip Showbizgalore secondo cui il compenso di Pugh per il film sarebbe stato molto inferiore a quello di Styles, nonostante lei interpreti di fatto il personaggio principale. Parlando con Variety, Wilde aveva definito la notizia «un’assurdità inventata solo per far click» aggiungendo di essere «una donna che ha lavorato nell’industria cinematografica per vent’anni, e [la lotta alla disparità salariale tra uomini e donne, ndr] è qualcosa per cui ho lottato per me stessa e gli altri, soprattutto da regista. Non c’è assolutamente alcuna verità in quelle affermazioni».

Un altro possibile disaccordo tra Pugh e Wilde è stato individuato dopo l’uscita del trailer del film a maggio di quest’anno. Nel trailer infatti c’è una scena in cui Styles pratica sesso orale a Pugh: scena che, per via dell’enorme seguito di Styles, è stata commentata e ripresa ovunque sui social network. Wilde ha più volte parlato dell’importanza delle scene di sesso nel film e di come queste veicolino un punto di vista nuovo e femminista sul tema, che non è frequente trovare nella maggior parte dei film. Pugh al contrario non sembra aver gradito tutta questa attenzione all’argomento: in un’intervista con Harper’s Bazaar ha criticato il fatto che tutto si fosse ridotto «alla tua scena di sesso, o a guardare l’uomo più famoso del mondo praticare del sesso orale a qualcuno» specificando che «non è per questo che lavoro nel cinema».

Durante la conferenza stampa di lunedì, un giornalista ha chiesto a Wilde di chiarire la vicenda dietro alle voci sul motivo per cui Pugh non fosse presente. Wilde ha risposto molto genericamente di essere grata del fatto che Pugh potesse comunque essere presente alla prima e che «come regista so quanto destabilizzante sia perdere un’attrice anche se solo per un giorno».

Durante la conferenza stampa, comunque, la cosa che ha attratto maggiormente l’attenzione degli spettatori e che è diventata virale sui social network sono state le foto dell’attore Chris Pine – rimasto estraneo alle tensioni tra i colleghi e ai vari pettegolezzi – che appare chiaramente poco partecipe e quasi annoiato.

Pine è stato però protagonista di un nuovo giro di maldicenze martedì mattina, quando su Twitter tantissime persone hanno commentato tra il serio e il divertito un video girato a Venezia che mostra Styles mentre gli si siede a fianco durante la proiezione. In molti hanno visto, o almeno così dicono, uno sputo di Styles a Pine. È estremamente difficile immaginare che sia avvenuto davvero, davanti peraltro a centinaia di persone e fotografi, ma un piccolo movimento labiale di Styles e soprattutto una strana e sincronizzata espressione di Pine hanno convinto comunque molte persone. Pine peraltro è noto nell’ambiente per essere una gran brava persona, e non sono noti suoi problemi con Styles.