Breve storia dell’air guitar

Cioè l'arte di suonare una chitarra immaginaria, che si è diffusa negli anni Ottanta e dal 1996 ha un suo campionato mondiale

Jacque Messel, detta Jessie Spandex, si esibisce all'Air Guitar World Championships del 2022 (EPA/KIMMO BRANDT)
Jacque Messel, detta Jessie Spandex, si esibisce all'Air Guitar World Championships del 2022 (EPA/KIMMO BRANDT)
Caricamento player

Venerdì sera il francese Kirill Blumenkrants, detto anche “Guitarantula”, è stato dichiarato vincitore di un concorso musicale che si svolge tutte le estati a Oulu, in Finlandia, e a cui si può partecipare con successo anche senza saper cantare o suonare. Si tratta del campionato mondiale di air guitar, cioè di quell’insieme di gesti fatti per imitare l’atto di suonare una chitarra (senza che la chitarra ci sia veramente) con le movenze tipiche dei musicisti rock. L’Air Guitar World Championships esiste dal 1996 e dopo un’interruzione di due anni dovuta alla pandemia si è tenuto nuovamente venerdì sera davanti a circa 3500 spettatori presenti e altre migliaia che l’hanno seguito in streaming.

Sul sito dell’evento si legge che negli anni è diventato un «magnete mediatico internazionale di buon umore» e che secondo la filosofia della competizione «le brutte cose svaniranno quando tutte le persone del mondo suoneranno l‘air guitar». Ma come scrisse nel 2019 l’etnomusicologo Byrd McDaniel su The Conversation, «dietro la facciata umoristica e ironica di queste esibizioni c’è un’arte sincera che è esplosa in popolarità negli ultimi due decenni».

Kirill Blumenkrants, detto Guitarantula, vincitore dell’edizione 2022 degli Air Guitar World Championships

La nascita dell’air guitar, e più in generale dell’abitudine di imitare il gesto di suonare uno strumento, viene fatta risalire tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, quando nelle case cominciarono a diffondersi i fonografi, come gesto spontaneo di accompagnamento alla musica. Per lungo tempo però rimase un comportamento privato perché ritenuto comunemente poco appropriato o addirittura connotato negativamente come sintomo di malattia mentale.

Nel suo articolo McDaniel scrive che i primi a suonare l’air guitar in pubblico furono Bill Reed della band canadese The Diamonds nel 1957 durante un programma televisivo statunitense, lo Steve Allen Show, e Joe Cocker durante il festival di Woodstock del 1969.

Negli anni Settanta molti artisti di hard rock, heavy metal e punk cominciarono a sperimentare sempre di più con le loro chitarre – non solo rispetto al modo di suonarle ma anche nel modo di tenerle e usarle per le loro performance – spingendo i fan a imitarli. McDaniel scrive inoltre che la diffusione dell’air guitar permise a molti uomini di «muovere i loro corpi a ritmo di musica», aggirando lo stereotipo secondo cui ballare sarebbe qualcosa di «femminile e poco virile».

Negli anni Ottanta l’air guitar venne sdoganato ufficialmente, cominciò a vedersi in molte scene di film e negli Stati Uniti uscì anche un manuale: The Complete Air Guitar Handbook. Quando in Finlandia si tenne il primo concorso internazionale di air guitar, nel 1996, fu un successo e negli anni riuscì a coinvolgere concorrenti da sempre più paesi del mondo: quest’anno per esempio il Kenya ha partecipato con un concorrente per la prima volta, aggiudicandosi il terzo posto.

Charles Kariuki Ndung detto Slim, sul palco degli Air Guitar World Championships del 2022

Oltre ai concorrenti, che si esibiscono sul palco con costumi vistosi ispirati all’estetica rock e metal, anche i partecipanti all’evento sono spesso vestiti con abiti eccentrici, e alla fine della competizione tutti gli spettatori vengono invitati a ballare e suonare le loro chitarre immaginarie a ritmo di musica. Come spiegano gli organizzatori, «suonare l’air guitar non è uno sport né un arte, né richiede particolari spazi o abilità» e per questo «può essere suonata a prescindere dal genere, dall’età, dalla provenienza etnica, dall’orientamento sessuale e dallo stato sociale».

Justin “Nordic Thunder” Howard, vincitore dell’edizione del 2012 e giudice della competizione di quest’anno, ha detto in un’intervista che quando scoprì dell’esistenza dell’air guitar per la prima volta pensò che fosse la cosa «più stupida di sempre» e che per questo voleva essere assolutamente il migliore a farla. In un post su Twitter, il critico britannico Mike Watson, che vive in Finlandia, ha definito l’evento «orgogliosamente volgare e deliberatamente cringe», ma comunque «tra i migliori eventi culturali periodici che abbia mai visto».