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  • Giovedì 25 agosto 2022

In Francia si vogliono regolamentare i jet privati

Dopo le denunce e il successo di alcuni account social che ne tracciano i voli e per limitarne l'enorme impatto ambientale

Volo effettuato dall'aereo di Vincent Bolloré lo scorso luglio tra Parigi e Marsiglia (@i_fly_Bernard)
Volo effettuato dall'aereo di Vincent Bolloré lo scorso luglio tra Parigi e Marsiglia (@i_fly_Bernard)
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In Francia si discute da settimane dell’impatto ambientale dei jet privati e della possibilità di limitarne o regolamentarne l’uso. La proposta sarà presentata all’Assemblea Nazionale dal ministro dei Trasporti Clément Beaune, mentre il deputato e segretario del partito dei Verdi Julien Bayou ha chiesto che questi mezzi vengano vietati totalmente. La questione nasce dalle denunce e dal successo di alcuni account social che tracciano i voli degli aerei privati di alcuni ricchi cittadini francesi.

L’account Twitter I Fly Bernard, ad esempio, è attivo dallo scorso aprile ed è seguito da quasi 64 mila persone. Ha mostrato, tra le altre cose, che lo scorso 8 agosto l’aereo dell’imprenditore e finanziere Vincent Bolloré, uno degli uomini più ricchi di Francia conosciuto in Italia soprattutto per la sua multinazionale delle comunicazioni Vivendi (che ha partecipazioni in Mediaset e in TIM), ha fatto cinque viaggi in poco più di 12 ore spostandosi tra Parigi, Palermo, Nizza e Tolone, nel sud della Francia.

I Fly Bernard ha raccontato poi che in un mese l’aereo di Bernard Arnault, proprietario di LVMH, il gruppo che possiede tantissimi grandi marchi di moda ma anche molte altre attività “del lusso”, ha causato una quantità di emissioni di gas serra – la causa del cambiamento climatico – pari a quelle prodotte da un cittadino francese medio in diciassette anni. I viaggi erano nella maggior parte dei casi tra Parigi e Bruxelles, due città che distano meno di 300 chilometri e che sono facilmente raggiungibili in treno. L’account mostra anche come le persone molto ricche usino i jet soprattutto per voli brevissimi, di una ventina di minuti, e fornisce resoconti mensili sui voli privati di alcuni famosi personaggi francesi.

Non è semplice valutare il peso delle emissioni di gas serra causate dai jet privati. Ci sono diverse stime: secondo uno studio pubblicato nel 2020 sulla rivista scientifica Global Environmental Change, ai voli privati si doveva ad esempio il 4 per cento di tutte le emissioni causate dal traffico aereo nel 2018.

In generale, se si considerano le emissioni pro capite, è evidente che i proprietari di aerei privati abbiano un impatto maggiore della maggior parte delle altre persone. Nel maggio del 2021 Transport&Environment (T&E), una federazione di ong europee che si occupa di mobilità sostenibile, ha pubblicato una ricerca che contiene diversi dati significativi.

Lo studio dice che le emissioni di anidride carbonica dei jet privati ​​europei sono aumentate del 31 per cento tra il 2005 e il 2019, e che in un’ora un solo jet può produrre 2 tonnellate di anidride carbonica, mentre in un anno intero una persona media che vive nell’Unione Europea è responsabile dell’emissione di 8 tonnellate di “CO2 equivalente”, un’unità di misura che si usa per tenere conto del fatto che non tutti i gas serra contribuiscono allo stesso modo al riscaldamento globale.

Spiega anche che i jet privati ​​sono da 5 a 14 volte più inquinanti degli aerei commerciali (per passeggero) e 50 volte più inquinanti dei treni.

E dice che tra i paesi più interessati dal fenomeno dei voli privati c’è proprio la Francia: nel 2019, un decimo di tutti i voli partiti dalla Francia coinvolgeva jet privati. Metà di questi voli ha percorso meno di 500 chilometri. Tra le prime dieci rotte di jet privati ​​più inquinanti al di sotto dei 500 chilometri in Europa ci sono Ginevra-Parigi, Farnborough (Londra)-Parigi e Roma Ciampino-Milano Linate. I jet privati ​​hanno il doppio delle probabilità di essere utilizzati per viaggi molto brevi all’interno dell’Europa, rispetto ai voli di linea.

(I voli in jet privati in partenza dal Regno Unito e dalla Francia emettono più anidride carbonica di quanta non ne venga prodotta in venti altri paesi dell’Europa messi insieme. L’Italia si avvicina)

Per Julien Bayou, leader nazionale dei Verdi francesi, «è arrivato il momento di bandire tutti i jet privati». In un’intervista al quotidiano Libération, Bayou ha dichiarato che «ci sono dei comportamenti che non sono più accettabili» e che dunque a settembre presenterà una proposta di legge per vietare tali voli. Si tratta di una misura, ha spiegato, «che penalizza il minor numero di persone possibili a fronte di un immediato impatto climatico. Ed è una questione di giustizia. Come si può chiedere alla popolazione tutta di impegnarsi, e come immaginare una transizione giusta, se i più ricchi sono completamente esenti da tutto?».

Bayou ha poi detto che alcuni mezzi di trasporto hanno un valore inestimabile: ha fatto l’esempio dei Canadair, gli aerei che sganciano acqua sugli incendi, o degli aerei che permettono alle famiglie che abitano a grandi distanze di incontrarsi: «Sono ben lontano dal voler far sentire in colpa i francesi all’idea di prendere un aereo. Voglio semplicemente ostacolare il capriccio dei più ricchi che sono anche i maggiori inquinatori».

La proposta del ministro dei Trasporti francese Clément Beaune è invece più moderata: anche lui ha detto di voler intervenire a livello nazionale sulla questione, ma solo per regolamentarla. Ha però aggiunto di volerla portare anche alla riunione con i suoi omologhi europei prevista per il prossimo ottobre. Lo scorso anno, l’Unione Europea aveva comunque aumentato del 26 per cento il budget quadriennale per gli aerei privati, portandolo a 13,5 milioni di euro.

Il tema dei jet privati, ha spiegato Beaune in un’intervista a Le Parisien, «sta diventando il simbolo di uno sforzo a due velocità per combattere il cambiamento climatico»: tra la classe media e chi è invece molto più ricco.

Lo scorso anno, dopo lunghe e complicate trattative con Air France, il governo francese aveva già approvato una legge che limitava i voli nazionali alle tratte più lunghe e che vietava quelle tratte sostituibili con un viaggio in treno dalla durata non superiore alle due ore e mezza. Questa misura non valeva però per i jet privati ed era stata criticata dagli ambientalisti, che avrebbero voluto fissare la durata massima del viaggio in treno non sostituibile dall’aereo a quattro ore.

Per Transport&Environment uno degli strumenti che i governi avrebbero a disposizione per limitare i jet privati, prima di vietarli completamente, sarebbe tassare i voli in modo proporzionale alla distanza percorsa e al peso dell’aereo. Questo permetterebbe di raccogliere diverse centinaia di milioni di euro, che dovrebbero essere utilizzati per contribuire a finanziare lo sviluppo di nuove e meno inquinanti tecnologie aeronautiche. Al momento, a eccezione della Svizzera, nella maggior parte dei paesi europei i jet privati non sono tassati.