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  • Martedì 2 agosto 2022

Il primo giocatore italiano all’Ajax

In 122 anni di storia la squadra di Amsterdam non ne aveva mai avuto uno, ma ora ha presentato il suo nuovo centravanti: Lorenzo Lucca dal Pisa

Lorenzo Lucca con il Pisa la scorsa stagione (Alfredo Falcone/LaPresse)
Lorenzo Lucca con il Pisa la scorsa stagione (Alfredo Falcone/LaPresse)
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È stato presentato giovedì ad Amsterdam il primo calciatore italiano nella storia dell’Ajax, Lorenzo Lucca, ventunenne di Moncalieri che nella passata stagione aveva giocato con il Pisa in Serie B. In 122 anni di storia la squadra di Amsterdam, la più vincente nei Paesi Bassi e la settima più titolata nelle competizioni europee della UEFA — tra Juventus e Inter — non aveva mai avuto un solo italiano.

Lo avrà per la prima volta in questa stagione. Lucca è stato acquistato in prestito a un milione di euro con un diritto di riscatto a fine stagione fissato intorno ai 10 milioni. È stato scelto per ricostruire l’attacco, in fase di rinnovamento dopo la cessione dell’ex centravanti Sébastien Haller al Borussia Dortmund. Dovrebbe alternarsi con il nuovo titolare, Brian Brobbey — tornato in squadra a gennaio dopo un periodo al Lipsia — e almeno inizialmente troverà spazio soprattutto in campionato, in cui l’Ajax dovrà difendere il titolo vinto l’anno scorso con Erik ten Hag, allenatore passato al Manchester United e sostituito da Alfred Schreuder.

Per essere il primo italiano nella storia di uno dei club più prestigiosi del calcio europeo, famoso per la sua efficientissima accademia giovanile e per la qualità del gioco mostrata negli anni dalle sue squadre migliori, Lucca ha una storia piuttosto particolare.

(Claudio Grassi/LaPresse)

È cresciuto nel settore giovanile del Torino insieme a Moise Kean, attuale attaccante della Juventus, e tra il 2015 e il 2020 cambiò spesso squadra: finì prima al Chieri, poi all’Atletico Torino, dove esordì nel campionato Promozione. Passò una stagione al Vicenza, con cui debuttò tra i professionisti in Serie C, e nel 2018 tornò al Torino, che lo mandò nuovamente in prestito, questa volta alla Primavera del Brescia.

Nel gennaio del 2020 lasciò definitivamente il Torino e firmò un contratto con il Palermo, da poco fallito e ripartito dalla Serie D. Ingaggiato inizialmente come riserva, nel giro di pochi mesi si fece notare e si prese il posto da titolare, arrivando a segnare 13 gol in 27 partite, distinguendosi per caratteristiche fisiche e tecniche non comuni. Pur essendo alto più di 2 metri, nei suoi momenti migliori ha mostrato qualità tecniche e rapidità nei movimenti che difficilmente si vedono in giocatori delle sue dimensioni.

L’estate scorsa era stato infine comprato dal Pisa per circa 2 milioni di euro, con un contratto di cinque anni. Nelle prime sette partite di campionato aveva stupito un po’ tutti segnando sei gol e mostrando uno strapotere fisico ancora maggiore di quello visto l’anno precedente, nonostante il salto di categoria. Si era parlato di Nazionale e dell’interessamento di grandi squadre, poi però da metà ottobre non aveva più segnato per tutto il campionato, tra problemi fisici e qualche vicenda disciplinare.

Il netto calo delle sue prestazioni, ritenuto ancora nella norma per un giocatore inesperto, ne ha fatto diminuire il prezzo. Nelle ultime settimane aveva iniziato la preparazione con il Pisa e si era parlato nuovamente dell’interesse di alcune squadre, soprattutto Bologna e Sassuolo. Alla fine però ha prevalso l’Ajax, una squadra difficile da rifiutare per un calciatore della sua età, che potrebbe trarre grandi benefici da un ambiente abituato a tirare fuori il meglio dai giovani.

(Charles McQuillan/Getty Images)

Storicamente i calciatori italiani più bravi giocano perlopiù in Italia, a differenza dei francesi, che hanno un campionato di livello più basso, o degli spagnoli, il cui sistema ne produce tanti e di grande qualità. Ancora oggi non sono molti gli italiani ad aver avuto carriere significative all’estero.

Nel caso dell’Ajax, la squadra olandese era finora poco interessata ai giocatori italiani per due ragioni in particolare. Perché i prezzi sono generalmente alti — e l’Ajax i giocatori preferisce crescerli o scovarli a poco — e perché cerca calciatori già adatti al suo stile di gioco propositivo e mai difensivo, incentrato sul controllo del pallone e la gestione degli spazi tramite movimenti e trame di passaggi, mentre in Italia questi aspetti non vengono particolarmente allenati e valorizzati nelle giovanili.

Il campionato olandese, però, di italiani ne ha già avuti. Un percorso simile a quello che farà Lucca lo fece qualche anno fa Gianluca Scamacca, che dalle giovanili della Roma scelse di andare a giocare in un’altra squadra olandese, il PSV Eindhoven. Oggi, a distanza di cinque anni da quell’esperienza, Scamacca è il centravanti italiano più promettente in circolazione ed è appena stato comprato dal West Ham per oltre 30 milioni di euro.

Prima ancora, nel campionato olandese un altro centravanti italiano aveva rilanciato la propria carriera: Graziano Pellè, che prima all’AZ di Alkmaar e poi al Feyenoord disputò le sue migliori stagioni da giocatore, dalle quali poi ottenne il trasferimento al Southampton in Premier League e la convocazione dell’Italia per gli Europei del 2016.

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