Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump, si è detto disposto a testimoniare nell’inchiesta sull’attacco al Congresso statunitense del 6 gennaio 2021

(AP Photo/Alex Brandon, File)
(AP Photo/Alex Brandon, File)

Steve Bannon, ex consigliere e stratega dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, si è reso disponibile a testimoniare di fronte alla commissione d’inchiesta della Camera che sta indagando sull’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021, in cui centinaia di sostenitori di Trump cercarono interrompere con la forza la ratifica della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del novembre 2020. Bannon lo ha comunicato in un’email inviata alla commissione d’inchiesta, ottenuta e diffusa per primo dal Guardian e poi da diversi altri giornali internazionali.

Inizialmente Bannon si era rifiutato di testimoniare davanti alla commissione ed era stato incriminato per oltraggio al Congresso, un’accusa per cui rischiava fino a 12 mesi di carcere. Bannon aveva giustificato il suo rifiuto citando il cosiddetto executive privilege, il diritto del presidente degli Stati Uniti e del suo staff a non divulgare alcune informazioni potenzialmente sensibili: la commissione d’inchiesta aveva però rifiutato questa motivazione, dato che al momento dell’attacco Bannon non era formalmente un dipendente della Casa Bianca.

In quei giorni Bannon era in contatto con Trump, nonostante non fosse più un dipendente della Casa Bianca dall’agosto 2017, e sembra abbia aiutato Trump a elaborare una strategia per cercare di ribaltare il risultato delle elezioni. La commissione di inchiesta della Camera sospetta che in quelle settimane Trump sia stato al centro di un tentato colpo di stato, culminato con l’attacco al Congresso.

La disponibilità di Bannon a testimoniare è arrivata dopo che Trump gli aveva inviato un’email – anche questa diffusa da diversi giornali – in cui diceva che avrebbe «rinunciato al privilegio esecutivo» su di lui, permettendogli di testimoniare se fosse riuscito a trovare un accordo con la commissione d’inchiesta. Nell’email alla commissione Bannon ha specificato di essere pronto a un’udienza pubblica, mentre non ha fatto sapere se sarebbe altrettanto disposto a testimoniare anche a porte chiuse, o se oltre alla sua testimonianza potrà allegare dei documenti.