Scegliamo gli amici a naso?

Un gruppo di ricerca ha notato che le persone che sviluppano da subito una certa intesa hanno spesso un odore simile

(William Vanderson/Fox Photos/Getty Images)
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Un gruppo di ricerca israeliano dice di avere notato una certa somiglianza nell’odore che hanno gli amici tra loro, ipotizzando che possa essere un fattore per favorire certe amicizie rispetto ad altre. Lo studio ha inoltre evidenziato come l’odore di persone che non si conoscono possa essere usato per prevedere la loro sensazione di avere una buona intesa con chi hanno appena conosciuto.

Naturalmente ogni amicizia è unica e si forma in base a particolari tempi e circostanze, fattori di vario tipo come quelli ambientali che si combinano poi con quelli legati alle caratteristiche del carattere di ciascuno. A determinare un’amicizia ci sono poi le cose che si hanno in comune, gli interessi condivisi e il modo stesso di pensare, che in parte deriva dal proprio corredo genetico. La nuova ricerca ipotizza però che tra le numerose variabili su cui non abbiamo praticamente controllo ci sia anche l’odore, che avrebbe un certo peso nelle prime fasi di costruzione delle amicizie che nascono quasi istantaneamente tra persone che sentono di avere una certa intesa.

Per dimostrare la loro ipotesi, il gruppo di ricerca ha selezionato 20 coppie di persone dello stesso sesso (10 coppie di donne e altrettante di uomini) che avevano sviluppato da subito una forte amicizia. A ciascun partecipante ha poi chiesto di evitare per alcuni giorni cibi che incidono sull’odore corporeo, come cipolle e aglio, di non utilizzare deodoranti e di lavarsi con un sapone neutro fornito all’inizio dell’esperimento in modo che fosse lo stesso per tutti.

Al termine di questa prima fase, ogni partecipante aveva dovuto dormire una notte con addosso una maglietta fornita sempre dal gruppo di ricerca. Le magliette erano state poi sottoposte all’analisi di un “naso elettronico”, un dispositivo in grado di analizzare le sostanze che costituiscono un certo odore, e a un controllo da parte di 25 volontari, divisi in due gruppi e ai quali era stato chiesto di trovare eventuali similitudini tra l’odore di una maglietta e quello di un’altra.

Il dispositivo per “annusare” le magliette e analizzarne l’odore (Science Advances)

Come spiega lo studio da poco pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances, la maggior parte delle coppie di amici aveva un odore simile e poco paragonabile con quello dei componenti delle altre coppie. Ciò potrebbe significare che l’odore fosse stato uno dei fattori nel favorire l’inizio della loro amicizia, anche per questo nata molto velocemente.

Non è però così insolito che due persone che si frequentano molto abbiano un odore simile: è probabile che condividano stili di vita simili e che mangino più o meno le stesse cose. Al gruppo di ricerca serviva quindi qualche altro elemento per capire se l’odore simile fosse nato prima dell’amicizia o viceversa.

Da questa esigenza era quindi venuta l’idea di un secondo esperimento, che aveva coinvolto 132 persone che non si conoscevano tra loro, alle quali era stato riservato il medesimo trattamento della maglietta da indossare. Ai partecipanti era stato poi chiesto di giocare, a coppie, a un semplice gioco che consisteva nell’imitare le mosse dell’altro. Dopodiché dovevano compilare un questionario indicando se avessero percepito o meno un’intesa con il loro compagno di gioco. Analizzando le magliette, il gruppo di ricerca è riuscito a predire la presenza o meno di una certa intesa nel 71 per cento dei casi, rispetto a quanto segnato nei questionari.

Odori simili al nostro sono solitamente percepiti come piacevoli e potremmo quindi inconsciamente tenerne conto quando conosciamo qualcuno, insieme a molti altri fattori sui quali il nostro giudizio è consapevole a cominciare per esempio dalla loro provenienza e dagli interessi in comune che emergono durante una conversazione. Lo studio riconosce comunque che le variabili che portano alla nascita di un’amicizia sono moltissime e che alcune, come l’odore, possono essere preponderanti per alcuni e non per altri.

Questo filone di studi è comunque solo all’inizio e il gruppo di ricerca israeliano si sta preparando a una nuova serie di esperimenti, tesi per esempio a intervenire sull’odore di una persona per renderlo simile a quello di un’altra, osservando poi se questa modifica faciliti o meno un’intesa tra sconosciuti. Molti altri studi indagano da tempo sul ruolo degli odori nel comportamento umano, che potrebbe esserne più condizionato di quanto si immagini, come del resto avviene in molte altre specie del regno animale.

E ora quel video.