La Banca centrale americana ha aumentato i tassi di interesse dello 0,75 per cento: è l’aumento maggiore dal 1994

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Washington, 15 giugno (AP Photo/ Jacquelyn Martin)
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Washington, 15 giugno (AP Photo/ Jacquelyn Martin)

La Banca centrale americana, la Federal Reserve, ha comunicato un aumento dei tassi di interesse dello 0,75 per cento: è l’aumento maggiore dal 1994, ed è una misura che era ampiamente attesa soprattutto alla luce del grande aumento dell’inflazione registrato nell’ultimo periodo. Farà salire il costo del denaro per le banche tra l’1,5 e l’1,75 per cento.

Negli ultimi mesi, la FED aveva alzato i tassi già due volte nel tentativo di contenere l’inflazione, e negli ambienti economici americani c’era la convinzione diffusa che questa misura sarebbe stata sufficiente: che, cioè, gli aumenti dei tassi già effettuati avrebbero cominciato ad avere effetto sull’inflazione, che il picco dell’aumento dei prezzi fosse passato e che quindi l’economia avrebbe potuto ricominciare a concentrarsi sulla crescita. I dati sull’inflazione resi pubblici alla fine della settimana scorsa però avevano mostrato non solo che l’inflazione aveva continuato a crescere, ma aveva anche aumentato il ritmo, agitando molto le borse alla riapertura del lunedì.

È inoltre probabile che nei prossimi mesi i tassi aumenteranno ancora, e che a fine anno arriveranno al 3,5 per cento: non erano mai stati così alti dai tempi della crisi finanziaria del 2008.

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