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  • Giovedì 9 giugno 2022

Il giornalista e l’attivista scomparsi in Brasile

Dom Phillips, collaboratore del Guardian, e l'attivista Bruno Araújo Pereira sono spariti domenica nella foresta amazzonica

Dom Phillips insieme ad alcuni indigeni Yanomami, nel villaggio di Maloca Papiu, in Brasile (AP Photo/Joao Laet)
Dom Phillips insieme ad alcuni indigeni Yanomami, nel villaggio di Maloca Papiu, in Brasile (AP Photo/Joao Laet)
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Da domenica 5 giugno non si hanno più notizie di Dom Phillips, giornalista britannico che da 15 anni vive in Brasile e che collabora con il Guardian, sparito in una zona remota del paese mentre stava facendo attività di ricerca per un suo libro. Insieme a lui c’era Bruno Araújo Pereira, esperto brasiliano di popoli indigeni e attivista per la loro salvaguardia: anche di Pereira non si hanno notizie da domenica.

L’ultima volta che sono stati visti Phillips e Pereira si trovavano nei pressi della Valle del Javari, nello stato brasiliano di Amazonas, al confine con il Perù, dove stavano conducendo alcune ricerche tra la popolazione indigena per scrivere un libro sulla foresta amazzonica e sui problemi legati al disboscamento. Secondo gli investigatori brasiliani che stanno indagando è possibile che la sparizione abbia a che fare con il lavoro svolto dai due, e che ci siano di mezzo gruppi criminali locali che gestiscono la pesca di frodo e il traffico di sostanze stupefacenti al confine tra Brasile e Perù.

Domenica mattina, verso l’alba, Phillips e Pereira stavano viaggiando su una barca a motore sul fiume Itaquí, ed erano attesi di ritorno nella città di Atalaia do Norte. Nella città però non sono mai arrivati, e la loro scomparsa è stata denunciata da attivisti che lavorano per la difesa delle popolazioni indigene, che li stavano aspettando.

La scomparsa è apparsa anomala: Phillips e Pereira conoscevano molto bene la zona, e in molti ritengono difficile che possano aver avuto un incidente. Ma le indagini hanno tardato diverse ore a iniziare, e solo dopo un accorato appello della moglie di Phillips le autorità brasiliane si sono attivate.

La notizia della scomparsa è stata commentata martedì anche dal presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che ha cercato di minimizzare l’accaduto. «Per due persone in barca in una regione del genere, completamente selvaggia, è un’avventura sconsigliabile. Tutto può succedere», ha detto Bolsonaro, aggiungendo che i due potrebbero aver avuto un incidente come potrebbero essere stati uccisi.

– Leggi anche: Esiste un punto di non ritorno per l’Amazzonia?

L’ipotesi del coinvolgimento di gruppi criminali è sostenuta da quanto successo il giorno prima della scomparsa. Sabato mattina i due infatti erano andati in barca sul fiume Itaquí insieme ad alcuni membri di un’organizzazione che si occupa di pattugliare la zona, l’Unione delle organizzazioni indigene della valle di Javari (Univaja). A un certo punto avevano incrociato una barca di pescatori di frodo che li avevano minacciati con le armi per farli tornare indietro. Secondo uno dei membri di Univaja, in quell’occasione Phillips avrebbe anche scattato una foto ai pescatori.

Univaja ha anche fatto sapere che in passato Phillips aveva già avuto contrasti con criminali locali per via dei suoi lavori di ricerca sulle attività illegali compiute nella zona, e che Pereira tre settimane prima della scomparsa aveva anche ricevuto minacce di morte da alcuni. È possibile quindi che Phillips e Pereira abbiano subìto un’imboscata nel loro viaggio verso Atalaia do Norte.

La polizia brasiliana ha detto di aver arrestato un uomo che si sospetta possa avere avuto a che fare con la scomparsa di Phillips e Pereira, e che lo sta interrogando. Non ci sono ancora prove del suo coinvolgimento ma secondo gli investigatori ci sono buoni motivi per ritenere che il sospetto sia fondato.