A Elon Musk non piace lo smart working

Ha scritto ai dipendenti di Tesla e SpaceX che dovranno passare «almeno 40 ore» in ufficio ogni settimana e che in caso contrario saranno licenziati

(Justin Sullivan/Getty Images)
(Justin Sullivan/Getty Images)

Il miliardario Elon Musk, tra le altre cose CEO di Tesla e SpaceX, ha inviato due mail tra loro molto simili alle proprie aziende in cui invita i dipendenti a passare più tempo in ufficio perché altrimenti saranno licenziati.

In una mail indirizzata ai dipendenti dell’azienda spaziale SpaceX, Musk, che ha 50 anni ed è considerato la persona più ricca al mondo, ha scritto che dovranno trascorrere «almeno 40 ore in ufficio» ogni settimana. Nella mail, pubblicata su Twitter da diversi profili e confermata tra gli altri dal New York Times, Musk ha scritto inoltre: «Più è alto il vostro livello nell’azienda, e più la vostra presenza dovrà essere visibile». Parlando di sé, ha scritto: «È il motivo per cui passo così tanto tempo in azienda […], se non l’avessi fatto SpaceX sarebbe andata in bancarotta già molto tempo fa».

In una mail molto simile inviata ai dirigenti di Tesla, Musk ha scritto:

«Chiunque voglia fare smart working deve comunque essere in ufficio per almeno (sottolineo *almeno*) 40 ore la settimana, altrimenti lasci Tesla».

Musk ha specificato che considererà personalmente le eccezioni per casi specifici, e in una successiva mail inviata a tutti i dipendenti ha scritto che la nuova regola varrà per tutti, e che non sarà sufficiente lavorare in un generico ufficio di Tesla, bensì in quello più propriamente legato alle attività di ogni singolo dipendente. Ha aggiunto inoltre che, secondo lui, le aziende che stanno consentendo lo smart working non stanno ottenendo buoni risultati.

Come ha scritto il New York Times, già negli ultimi mesi le posizioni di Musk e le conseguenti scelte di Tesla e SpaceX (che insieme hanno oltre 100mila dipendenti) sullo smart working erano state in genere meno tolleranti rispetto a quelle di altre grandi aziende statunitensi, molte delle quali stanno tuttora concedendo forme di lavoro ibrido e, talvolta, persino la possibilità di fare sempre smart working.

Già nel 2020, in funzione delle sue peculiari attività spaziali per conto del governo statunitense, SpaceX lasciò aperta la propria sede principale, e già nel marzo 2020 – quindi quando la pandemia era da poco iniziata e i vaccini ancora non c’erano – Musk scrisse, in un’altra mail ai dipendenti di SpaceX, che avevano più probabilità di morire in un incidente automobilistico che di coronavirus.

In futuro Musk potrebbe applicare regole simili a Twitter, società che sta cercando di acquisire tra non poche difficoltà e ripensamenti. Twitter negli ultimi anni si è distinta per una grande flessibilità e apertura al lavoro permanente da remoto.