C’è stato uno scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti

Una foto di Trevor Reed vicino alla Casa Bianca (AP Photo/Patrick Semansky, File)
Una foto di Trevor Reed vicino alla Casa Bianca (AP Photo/Patrick Semansky, File)

Mercoledì in Turchia c’è stato un inaspettato scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti. La parte russa ha rilasciato Trevor Reed, trentenne ex marine che era detenuto in Russia dal 2019, accusato di aggressione a un pubblico ufficiale mentre era ubriaco e condannato a 9 anni di carcere. La parte americana ha invece rilasciato Konstantin Yaroshenko, un pilota russo che stava scontando 20 anni in un carcere federale del Connecticut per aver tentato di introdurre cocaina negli Stati Uniti.

Come ha scritto l’agenzia di stampa Associated Press, l’accordo sarebbe stato notevole dal punto di vista diplomatico anche in tempi di pace, ma lo è ancora di più dal momento in cui le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono tese come non lo erano da decenni, a causa dell’invasione russa in Ucraina. Entrambi i paesi cercavano da tempo di rimpatriare i rispettivi prigionieri: il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che «le trattative che ci hanno permesso di riportare Trevor a casa hanno comportato scelte difficili che non ho preso a cuor leggero», mentre il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto che lo scambio è avvenuto in seguito «a un lungo processo negoziale».

Ad ogni modo, non ci si aspetta che questo sviluppo possa migliorare le relazioni tra i due paesi, anche perché in Russia sono detenuti ancora diversi cittadini americani, tra cui la celebre cestista Brittney Griner. Secondo il governo americano la questione dei prigionieri è stata trattata in maniera separata dal resto delle questioni diplomatiche tra Russia e Ucraina, e non rappresenta un cambiamento nella condanna delle violenze russe in Ucraina.