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Le foto del World Press Photo

Asia, Singole

Palestinian Children in Gaza, © Fatima Shbair, Getty Images

Bambini palestinesi sotto una tenda con delle candele durante un cessate il fuoco a Beit Lahia, Striscia di Gaza, il 25 maggio 2021, durante la guerra tra Israele e gruppi armati della Striscia di Gaza.

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Le foto del World Press Photo

Asia, Storie

The Cinema of Kabul, © Bram Janssen, Associated Press

Gul Mohammed, che lavora al cinema Ariana, posa per una fotografia a Kabul, in Afghanistan, giovedì 4 novembre 2021, quasi tre mesi dopo la chiusura delle sale cinematografiche da parte dei talebani.

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Le foto del World Press Photo

Asia, Long-term Projects

Boundaries: Human-Tiger Conflict, Senthil Kumaran

In India, le tigri del Bengala (Panthera tigris tigris) sono considerate animali in via di estinzione. L’insediamento umano, la coltivazione e lo sviluppo urbano stanno invadendo il loro habitat naturale e riducendo le loro prede. Le comunità che vivono nei villaggi nelle vicinanze dei loro territori dipendono spesso dal bestiame, dall'agricoltura o dalla foresta per il proprio sostentamento e a volte si creano conflitti, quando le tigri uccidono il bestiame o attaccano gli esseri umani.
In foto un maschio di tigre di dieci anni sedato mentre viene spostato dopo essere entrato in un villaggio e averne ucciso il bestiame, vicino alla città di Valparai, nei pressi della riserva di Anamalai, Tamil Nadu, il 27 aprile 2012

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Le foto del World Press Photo

Asia, Open Format

Blue Affair, © Kosuke Okahara

Un documentario che esplora il rapporto tra sogni, ricordi e realtà, con immagini scattate a Okinawa nel corso di tre anni.

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Asia, Menzione d'onore

Endless War, © Dar Yasin, Associated Press

Per il suo lavoro sugli scontri e le violenze tra separatisti kashmiri e forze indiane nella regione del Kashmir, oggetto di una disputa territoriale tra India e Pakistan, rivendicata da entrambi.

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Europa, Singole

Evia Island Wildfire, © Konstantinos Tsakalidis, per Bloomberg News

Una donna di nome Panayiota Kritsiopi mentre un incendio si avvicina alla sua casa nel paese di Gouves, sull'isola di Eubea, in Grecia, l'8 agosto 2021

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Le foto del World Press Photo

Europa, Storie

As Frozen Land Burns, © Nanna Heitmann, Magnum Photos

Un lavoro sugli incendi, l’inquinamento e lo scioglimento del permafrost nel 2021 nella regione della Sachá (o Jacuzia), una repubblica della Russia situata nella Siberia Orientale. Nella foto volontari locali dei vigili del fuoco si prendono una pausa per mangiare a Magaras, 1 luglio 2021.

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Europa, Long-term Projects

Ukraine Crisis, © Guillaume Herbaut, Agence VU’

Realizzato tra il 2013-2021, questo progetto esamina il contesto che a lungo termine ha portato alla guerra del 2022 in Ucraina.

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Europa, Open Format

The Book of Veles, © Jonas Bendiksen

The Book of Veles (Il Libro di Veles) è stato pubblicato nell'aprile 2021 come progetto documentario sulla produzione di notizie false a Veles, una città di provincia della Macedonia del Nord che nel 2016 si è posizionata al centro della produzione di notizie false. Sei mesi dopo la pubblicazione del progetto, Bendiksen ha rivelato che tutte le persone ritratte sono modelli 3D generati dal computer, e che anche gli sfondi sono stati realizzati fotografando spazi vuoti a Veles e poi convertendoli in spazi 3D. Le fotografie sono accompagnate da un saggio di 5mila parole generato con un sistema di intelligenza artificiale. Il progetto mette in discussione la facilità con cui le fake news possono essere prodotte e fatte circolare.

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Europa, Menzione d'onore

M+T, © Mary Gelman

La storia di una coppia – Minya e Tatyana, entrambe sulla cinquantina – con la sindrome di Down che vive in una comunità a Svetlana, che ospita persone con varie disabilità, nonché i loro tutori e volontari. La fotografa ha visitato Svetlana e vi è rimasta per alcuni giorni ogni due mesi dal 2016; il suo è un progetto collaborativo: le polaroid nella storia sono state scattate dalla stessa Tatyana.

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America del Nord e Centrale, Singole

Kamloops Residential School, © Amber Bracken, per New York Times

Abiti rossi appesi alle croci lungo una strada, in ricordo dei bambini morti presso la Kamloops Indian Residential School, in seguito al rilevamento di ben 215 tombe non contrassegnate che potrebbero appartenere a bambini che frequentarono la scuola, Kamloops, British Columbia, 19 giugno 2021. La Kamloops Indian Residential School fu una delle istituzioni create per integrare i bambini indigeni, le cosiddette scuole residenziali, che iniziarono ad operare nel XIX secolo come parte di una politica di integrazione forzata per persone provenienti da varie comunità indigene nella cultura occidentale dei coloni e dei missionari europei. Più di 150mila studenti sono stati allontanati con la forza dalle loro case e dai genitori, spesso vietando loro di comunicare, e sono stati oggetto di abusi fisici e talvolta sessuali. Una Commissione per la verità e la riconciliazione ha concluso che più di 4mila studenti sono morti mentre erano nelle scuole, tra cui la Kamloops School. Nel maggio 2021, un'indagine che utilizzava un radar a penetrazione del suolo ha identificato fino a 215 potenziali luoghi di sepoltura nella zona.

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America del Nord e Centrale, Storie

The People Who Feed the United States, © Ismail Ferdous, Agence VU’

Storie di migranti che lavorano nell'industria del confezionamento della carne negli Stati Uniti. Nella foto José con la sorella Sara, a Sioux Falls, South Dakota, il 6 settembre 2020. José ha lavorato in un impianto di confezionamento della carne fino a quando non ha contratto il COVID-19 nell'aprile 2020. È stato in ospedale con un ventilatore per cinque mesi e utilizza ancora una bombola di ossigeno. Anche Sara ha lavorato in fabbrica, ma ha lasciato il lavoro per diventare una donna delle pulizie. Si è presa cura di suo fratello durante la sua malattia.

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America del Nord e Centrale, Long-term Projects

Political Year Zero, © Louie Palu

Un lavoro sull'ultimo anno di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. Nella foto due attivisti a favore della vaccinazione che indossano maschere con il becco, simili a quelle indossate dai medici del XVII secolo durante la peste, per promuovere il messaggio che il rifiuto di essere vaccinati prolungherà la pandemia di COVID-19, il 25 marzo 2021

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America del Nord e Centrale, Open format

The Flower of Time: Guerrero’s Red Mountain, © Yael Martínez

Un progetto sulla produzione di oppio in Messico, che è il terzo produttore di oppio al mondo, con metà della produzione coltivata nel suo secondo stato più povero, Guerrero. Il fotografo spiega come le comunità agricole si siano rivolte alla coltivazione del papavero come mezzo di sopravvivenza e ha modificato le immagini con graffi e punture di spillo: rappresentano il trauma e il graffio del fiore di papavero durante l'estrazione dell'oppio, mentre il rosso di alcune foto "rappresenta la violenza e il sangue, ma anche la vita".

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America del Nord e Centrale, Menzione d'onore

Amid High Mortality Rates, Black Women Turn to Midwives, © Sarah Reingewirtz, per Los Angeles Daily News e Southern California News Group

Questo progetto racconta la storia di Aysha-Samon Stokes, che nel suo terzo trimestre di gravidanza è stata seguita da un’ostetrica nera e ha dato alla luce un bambino il giorno della festa della mamma. Per le donne nere i tassi di mortalità per complicazioni perinatali sono notevolmente superiori a quelli delle donne bianche. Secondo il National Center for Health Statistics degli Stati Uniti, nel 2020 il tasso di mortalità materna per le donne nere non ispaniche è stato di 55,3 decessi ogni 100.000 nati vivi, 2,9 volte il tasso delle donne bianche non ispaniche. Molte donne nere sentono di aver avuto parti cesarei non necessari, e di non essere ascoltate dai loro medici.

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America del Sud, Singole

San Isidro Settlement Eviction, © Vladimir Encina

Agenti di polizia arrestano un uomo mentre la sua famiglia si oppone, durante gli sgomberi dall'insediamento di San Isidro, a Puerto Caldas, Risaralda, Colombia, il 6 marzo 2021. Gli sgomberi dei residenti dell'insediamento di San Isidro sono iniziati il 3 marzo 2021, prima della costruzione di una ferrovia progettata per collegare la capitale del distretto di Risaralda con Buenaventura, il principale porto marittimo della Colombia nel Pacifico. Le autorità hanno affermato che il progetto ferroviario avrebbe portato lavoro e investimenti nell'area e che il terreno non apparteneva ufficialmente alle persone sfrattate. In seguito alla pubblicazione delle fotografie di Encina e alla successiva copertura mediatica sono intervenuti membri del governo e ai residenti sfrattati è stato promesso il ricollocamento e un risarcimento. Sono stati reinsediati in un alloggio temporaneo, ma all'inizio del 2022 non erano ancora stati trasferiti in una nuova zona.

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America del Sud, Storie

The Promise, © Irina Werning, Pulitzer Center

Nell'agosto 2020, Antonella (12 anni), che vive a Buenos Aires, in Argentina, ha promesso di tagliarsi i capelli solo quando avrebbe potuto riprendere le lezioni a scuola in presenza, dopo che erano state sospese a causa della pandemia di COVID-19. Antonella ha detto che stava offrendo il suo tesoro più prezioso in cambio del recupero della vita scolastica. I suoi capelli erano la sua identità. Ha detto: "Quando finalmente tornerò a scuola, sapranno che sono una persona diversa, mi sento una persona diversa". Si è tagliata i capelli il 25 settembre 2021, il fine settimana prima di tornare in classe.

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America del Sud, Long-term Projects

Amazonian Dystopia, © Lalo de Almeida, per Folha de São Paulo/Panos Pictures

La foresta pluviale amazzonica è gravemente minacciata da deforestazione, estrazione mineraria, sviluppo infrastrutturale e sfruttamento delle risorse naturali, che aumentano anche a causa delle politiche regressive dal punto di vista ambientale del presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Dal 2019, la devastazione dell'Amazzonia brasiliana ha registrato il ritmo più veloce degli ultimi dieci anni. Area di straordinaria biodiversità, l'Amazzonia ospita più di 350 diversi gruppi indigeni: il suo sfruttamento ha una serie di conseguenze sociali, in particolare su tali comunità che devono far fronte al degrado significativo del loro ambiente, così come del loro modo di vivere. Nella foto una veduta aerea della costruzione della diga di Belo Monte sul fiume Xingu, Altamira, Pará, Brasile, il 3 settembre 2013.

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America del Sud, Open Format

Blood is a seed, © Isadora Romero

È un video composto da fotografie digitali e su pellicola, che parla della scomparsa dei semi, della migrazione forzata, della colonizzazione e della conseguente perdita di conoscenze ancestrali. La fotografa esplora i territori nei pressi del comune di Une, nel dipartimento di Cundinamarca (Colombia), anche attraverso i ricordi dei suoi nonni e bisnonni che definisce "custodi di semi": coltivavano diverse varietà di patate, di cui solo due si possono ancora trovare.

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America del Sud, Menzione d'onore

A Portrait of Absence, © Viviana Peretti

Negli ultimi sessant’anni in Colombia migliaia di persone sono scomparse e lo sono tuttora, a causa delle diverse parti coinvolte nel conflitto colombiano con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC), durato fino al 2016, ma anche di gruppi coinvolti nel commercio illegale e altri che hanno usato le sparizioni come metodo di controllo sociale. Questo progetto di nove anni è un tributo visivo all'assenza: documenta le vite delle famiglie che sperano nel ritorno dei loro cari e il programma dell'attuale governo colombiano di riesumare e identificare i corpi delle vittime di esecuzioni extragiudiziali, gettati in tombe non registrate. Dopo anni passati a fotografare e indagare sul crimine di sparizione forzata in Colombia, la fotografa crede che la fase postbellica non possa andare avanti senza scoprire cosa è successo alle migliaia di persone che sono ancora disperse.

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Sudest asiatico e Oceania, Singole

Slingshots, © Anonymous, per The New York Times

I manifestanti usano fionde e altre armi fatte in casa in uno scontro con le forze di sicurezza a Yangon, in Myanmar, per protestare contro il colpo di stato militare del febbraio 2021. Il fotografo è anonimo per motivi di sicurezza personale.

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Sudest asiatico e Oceania, Storie

Saving Forests with Fire, © Matthew Abbott, per National Geographic/Panos Pictures

Gli indigeni australiani incendiano il terreno, in una pratica nota come cool burning, "combustione a freddo", in cui le fiamme si muovono lentamente, bruciano solo il sottobosco e rimuovono l’accumulo di residui vegetali che potrebbero alimentare grandi incendi. La comunità Nawarddeken di West Arnhem Land, in Australia, attua questa pratica da migliaia di anni e vede il fuoco come uno strumento per gestire la propria terra natale di 1,39 milioni di ettari. I ranger di Warddeken combinano le conoscenze tradizionali con le tecnologie contemporanee per prevenire gli incendi, contrastando così la produzione di CO2.

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Sudest asiatico e Oceania, Long-term Projects

Haze, © Abriansyah Liberto

Negli ultimi anni l’Indonesia ha visto incendi eccezionalmente grandi e la conseguente foschia intrisa di polveri sottili può avere ripercussioni sulla salute umana. Le condizioni di siccità rendono più facile l'accensione di incendi per ricavare terreni per l'agricoltura, soprattutto per le palme da olio, ma aumenta anche le probabilità che tali incendi si diffondano senza controllo. Il paese ha perso circa un quarto della sua superficie forestale dall'inizio della raccolta dei dati nel 1990. Nella foto il presidente indonesiano Joko Widodo (al centro) accompagnato dal capo della polizia nazionale, il generale Badarudin Haiti (a sinistra) e dal comandante militare nazionale indonesiano, il generale Gatot Nurmantyo (a destra), mentre ispeziona un terreno bruciato da un incendio a Ogan Komering Ilir, Sumatra Meridionale, il 6 settembre 2015.

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Le foto del World Press Photo

Sudest asiatico e Oceania, Open Format

The Will to Remember, © Charinthorn Rachurutchata

Il progetto affianca immagini d'archivio del massacro degli studenti del 6 ottobre 1976 all'Università Thammasat di Bangkok a fotografie scattate durante le proteste thailandesi del 2020-2022, al fine di comprendere le cause profonde delle proteste contemporanee. Il fotografo emula l'arte giapponese del kintsugi – la pratica di riparare oggetti di ceramica rotti con una lacca mescolata a polvere d’oro – strappando le fotografie, e poi riparandole con lacca e polvere d'oro. Rachurutchata usa il kintsugi per simboleggiare la trasformazione del trauma in speranza per un futuro migliore.

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Sudest asiatico e Oceania, Menzione d'onore

Uprising in Myanmar, © Ta Mwe, Sacca Photo

Questo progetto documenta il primo mese di proteste a Yangon, in Myanmar, dopo il colpo di stato militare del 1° febbraio 2021.

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Africa, Singole

Sudan Protests, © Faiz Abubakr Mohamed

Una manifestante lancia un lacrimogeno che era stato sparato dalle forze di sicurezza, durante una protesta per chiedere la fine del governo militare, a Khartoum, Sudan, 30 dicembre 2021.

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Africa, Storie

Afraid to go to School, © Sodiq Adelakun Adekola, Agence France-Presse

Una donna mostra una foto di sua figlia di 14 anni, una dei più 100 bambini rapiti dieci giorni prima da una scuola a Chikun, nello stato di Kaduna, nel nord-ovest della Nigeria, 5 luglio 2021.

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Africa, Long-term Projects
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Le foto del World Press Photo

Africa, Long-term Projects

The Zebu War, © Rijasolo, Riva Press

Per decenni, la popolazione rurale del Madagascar meridionale e occidentale ha subito violenze e il furto quotidiano dei loro zebù, bovini molto pregiati, da parte di gruppi di uomini chiamati "dahalo" (che si traduce approssimativamente come "banditi"). Gli zebù vengono usati nei pagamenti della dote, nei rituali e sono molto apprezzati per la loro carne. Dagli anni Settanta, la crescente disuguaglianza economica e una crisi alimentare hanno esacerbato il furto degli zebù, con frequenti scontri violenti tra comunità rurali e gruppi di dahalo. Il governo è intervenuto duramente contro i furti di zebù e nel 2014 Amnesty International ha accusato le forze di sicurezza malgasce di atti di violenza indiscriminati.
In foto il sergente Stéphane, comandante del reggimento delle forze di intervento (RFI), assume una posa da combattimento a Betroka, nel Madagascar meridionale. L'RFI opera contro i ladri di bestiame nella regione di Betroka e sulle montagne di Andriry. La foto è del 20 febbraio 2013.

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Africa, Open Format

The Longing of the Stranger Whose Path Has Been Broken, © Rehab Eldalil

Un lavoro sulla popolazione beduina, un gruppo etnico arabo che abita la penisola del Sinai da secoli ed è stata a lungo discriminata. I beduini sono ancora percepiti come collaboratori di Israele durante l'occupazione del Sinai dal 1967 al 1982, quando rimasero a proteggere la propria terra. Sfidando gli stereotipi che si portano dietro da anni e con cui sono stati rappresentati dai media egiziani, la fotografa, che è un’attivista e fa parte della comunità beduina, ha realizzato ritratti della popolazione: le donne hanno ricamato le proprie fotografie stampate su tessuto, gli uomini hanno contribuito scrivendo poesie. Nella foto Hajja Oum Mohamed (53), nel suo giardino nella valle di Gharba, nel Sinai meridionale, in Egitto, il 7 aprile 2017.

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Africa, Menzione d'onore

Searching for Peace Amidst Chaos, © Amanuel Sileshi, Agence France-Presse

Un lavoro sulle conseguenze degli scontri tra le forze governative e il Fronte di liberazione popolare del Tigrè, uno dei partiti storici del paese, nella regione degli Amara, in Etiopia.

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Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980