Una canzone di Morrissey

Che rimane di famiglia ma è fatto così

(Ilya S. Savenok/Getty Images)
(Ilya S. Savenok/Getty Images)

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First of the gang to die
Morrissey

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Abbiamo alluso alla questione altre volte, come si fa con uno sguardo di intesa con i parenti quando ci si riferisce al matto di famiglia, quello squinternato, che rimane di famiglia ma è fatto così (oggi un’amica mi ha raccontato con desolazione degli imbarazzi con il fratello novax, per cui quando si è insieme nelle riunioni familiari si cerca di aggirare con circospezione l’argomento). Però poi capitano i nipoti ragazzini che notano tutto questo e diventano legittimamente curiosi e un giorno chiedono: ma perché lo zio Morrissey non lo invitiamo mai?

Ecco, breve riassunto per loro: lo zio Morrissey era un po’ strano da ragazzo, ma di quella stranezza ha riempito le canzoni di una delle band più importanti della storia della musica, alla fine del Novecento: che fu unica in quel periodo in cui altre band divennero fenomeni pazzeschi (lo zio Bono e i suoi, gli zii REM, gli zii Radiohead) mentre la band dello zio Morrissey pur andando forte tenne sempre anche un culto speciale ed elitario. Ma insomma, la sostanza è che fecero canzoni bellissime , e diverse dalle altre, e le adorammo: sembravano fatte solo per noi. E lo zio Morrissey era il primo della banda, quello davanti sul palco, nelle canzoni, nei poster.

Poi finì, perché lo zio Morrissey non era solo, c’erano altri bravi, e lui era strano e voleva fare come gli pareva a lui: e poi le band finiscono. E lo zio però era sempre bravissimo – voi lo vedete così, ora, ma è così con i talenti: tipo lo zio Maradona, che ora non c’è più – e fece altri dischi per conto suo e gli vennero bene: non così bene, non era più una cosa mai vista e speciale, ma belli. E però nel frattempo si ingrugnì col mondo – un po’ si invecchia, un po’ non è che lo zio sia mai stato tanto per la quale – e iniziò a pensare e dire delle cose antipatiche e stupide: e dove una volta protestava contro il sistema e noi pensavamo volesse cambiare le cose in meglio con più giustizia, iniziò invece a sostenere quelli che ne volevano meno, a diventare più qualunquista e nazionalista, a difendere gente come Nigel Farage (lo zio dei vicini di casa, avete presente?), a criticare l’immigrazione. E quando gli abbiamo detto che cominciava a essere razzista lui ha risposto che tutti preferiscono la propria razza. Ora, non pensate il peggio: non è diventato fascista, ha solo eccessive e aggressive insofferenze o innamoramenti un po’ a caso, e ce l’ha un po’ con tutti, ma con grande indipendenza, ricchi e poveri. The rich and the poor . Forse anche troppa indipendenza, dovrebbe ascoltare di più gli altri, studiare: ma ha pure 63 anni, non si cambia tanto a quest’età. E un sacco di gente gli vuole bene, è sempre stato un rubacuori, he stole all hearts away , gli vogliono un sacco bene: quindi in famiglia con lui evitiamo di parlare di certe cose, non è che proprio lo invitiamo sempre, e ascoltiamo le sue canzoni. Che non sono tutte lagnose, di quelle che voi ragazzi sbuffate: sentite questa, che è del 2004, e si porta via tutto il baraccone. Away-hay-hay.

And he stole from the rich and the poor
And the not very rich and the very poor
And he stole all hearts away
He stole all hearts away
He stole all hearts away
Away, away
He stole all hearts away
Away

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