La protesta dei pescatori contro il prezzo del gasolio è finita

(ANSA/Telenews)
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Molti pescatori che nelle ultime due settimane avevano protestato contro l’aumento del prezzo del gasolio hanno deciso di tornare in mare. La protesta aveva interessato quasi tutti i principali porti italiani: migliaia di pescherecci erano rimasti ormeggiati e per una decina di giorni, nei mercati e nei ristoranti, è stato difficile trovare pesce pescato in Italia. I pescatori avevano deciso di non lavorare perché il prezzo del carburante, altissimo, aveva drasticamente ridotto i loro guadagni.

Con il decreto approvato venerdì, il governo è intervenuto per sostenere il settore della pesca: è stato introdotto un credito di imposta del 20 per cento per l’acquisto di gasolio. Il sostegno economico, accolto favorevolmente dalle associazioni che rappresentano i pescatori, consentirà di ridurre l’impatto dei costi del carburante, anche se molto dipenderà da cosa succederà ai prezzi nei prossimi giorni: se saliranno nuovamente, l’intervento del governo rischia di non essere sufficiente.

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