L’architetto del Burkina Faso Diébédo Francis Kéré ha vinto il Pritzker Prize: è il primo africano a ottenere il più importante riconoscimento internazionale per l’architettura

Diébédo Francis Kéré in una foto del 2017 (Erik-Jan Ouwerkerk, Wikimedia Commons)
Diébédo Francis Kéré in una foto del 2017 (Erik-Jan Ouwerkerk, Wikimedia Commons)

L’architetto del Burkina Faso Diébédo Francis Kéré ha vinto il Pritzker Prize, il più importante riconoscimento internazionale per l’architettura. Keré, che ha 56 anni e vive a Berlino dal 1985, è la prima persona africana a ottenere questo prestigioso riconoscimento.

Kéré è nato nel villaggio di Gando e ha studiato all’Università tecnica di Berlino, dove poi si è stabilito. Nel 1998 ha istituito la Kéré Foundation per realizzare alcuni progetti nel suo villaggio e nel 2005 ha fondato la Kéré Architecture, che ha ottenuto vari riconoscimenti per aver progettato numerosi edifici sia in Burkina Faso che in altri paesi africani, tra cui Mali, Benin, Kenya e Togo, ma anche negli Stati Uniti e in Germania.

Secondo la fondazione che assegna il premio, Kéré ha la capacità di «dare forza e trasformare le comunità attraverso il processo dell’architettura. […] Grazie alla sua dedizione per l’impegno e la giustizia sociale, e all’uso sapiente dei materiali locali per connettersi e adattarsi al clima naturale», continua l’annuncio, Kéré «è intimamente consapevole che l’architettura non riguarda l’oggetto ma l’obiettivo; non il prodotto, bensì il processo».

Kéré ha tenuto lezioni in numerose università di prestigio, come la Harvard Graduate School of Design e la Yale School of Architecture. Tra le sue opere più significative ci sono la scuola elementare di Gando, in Burkina Faso, l’edificio del Parco nazionale del Mali e Xylem, un padiglione del Tippet Rise Art Centre, in Montana, negli Stati Uniti. Di recente gli è stata commissionata la realizzazione dell’edificio dell’Assemblea nazionale del Burkina Faso a Ouagadougou e di quello dell’Assemblea nazionale del Benin, che è già in costruzione.