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  • Giovedì 10 marzo 2022

Abbiamo 8 mesi per risolvere un romanzo-enigma

Dagli anni Trenta "La mascella di Caino" è stato risolto solo da tre persone: diventato famoso grazie a TikTok, è uscito in Italia con un premio per chi trova la soluzione

(il Post)
(il Post)

Esiste un romanzo giallo che parla di morti e assassini, ma non si sa chi siano i primi e neanche i secondi, perché le pagine sono in disordine e i nomi dei personaggi vanno indovinati. S’intitola Cain’s Jawbone e lo pubblicò nel 1934 un cruciverbista londinese noto con lo pseudonimo di Torquemada. Il giorno della pubblicazione fu messo in palio un premio da 15 sterline (che oggi sarebbero circa un migliaio) per chiunque fosse riuscito a risolverlo. Per farlo, bisognava trovare l’ordine giusto delle cento pagine e indicare i nomi dei sei assassini delle rispettive vittime. Ci provarono in tanti ma dopo diversi mesi solo due persone si presentarono con la soluzione giusta e vinsero il premio; poi per anni non se ne parlò più.

Nel 2019 la casa editrice inglese Unbound ripubblicò l’enigma di Torquemada e a novembre del 2020 si presentò la prima persona – e finora l’unica, in questo secolo – con la soluzione giusta: un attore comico inglese di nome John Finnemore. Ma Cain’s Jawbone ha cominciato ad avere davvero successo qualche mese fa, quando un’utente americana di TikTok ha coinvolto i suoi follower nella risoluzione del mistero, raggiungendo milioni di persone e facendo andare il “libro” in esaurimento scorte per un po’. Dall’8 marzo il volume è disponibile anche in italiano, pubblicato da Mondadori col titolo La mascella di Caino (17 euro su Amazon e IBS), e per chi indovinerà la soluzione entro novembre c’è un buono da 500 euro in palio.

L’autore di Cain’s Jawbone si chiamava in realtà Edward Powys Mathers: era figlio di un proprietario di giornali e lavorava come poeta e traduttore, ma era soprattutto un esperto risolutore di cruciverba. Quando cominciò a pubblicarne di suoi sull’Observer, l’edizione domenicale del Guardian, riscosse enorme successo. A differenza degli altri cruciverbisti dell’epoca, infatti, Powys Mathers non si limitava a dare definizioni da dizionario, ma faceva veri e propri giochi di parole sovrapponendo più livelli semantici e rendendo tutta la risoluzione estremamente difficile. Nella prefazione a La mascella di Caino il linguista e cruciverbista Stefano Bartezzaghi ha scritto: «Mathers diventò famoso con i cruciverba: ma è più sensato dire che i cruciverba in Inghilterra divennero famosi con lui».

In quegli anni i lettori che scrivevano all’Observer per mandare le proprie soluzioni arrivarono a 7mila ogni settimana: altri scrivevano per lamentarsi dell’eccessiva difficoltà delle definizioni, o perché volevano conoscere la vera identità dell’autore. Powys Mathers infatti si firmava Torquemada, come un sanguinoso inquisitore spagnolo del quindicesimo secolo. La prima raccolta di cruciverba di Torquemada, The Torquemada Puzzle Book, uscì nel 1934: conteneva vari giochi di parole e cruciverba, un dizionario di tutte le parole usate senza le definizioni, e l’enigma letterario da cento pagine intitolato Cain’s Jawbone, un riferimento alla mascella d’asino usata da Caino per uccidere il fratello Abele secondo alcune interpretazioni. Powys Mathers morì appena 5 anni dopo, a 46 anni.

Dopo che nel 1935 due persone, S. Sydney-Turner e W. S. Kennedy, risolsero l’enigma di Cain’s Jawbone, riscuotendo il loro premio, The Torquemada Puzzle Book andò fuori catalogo e per quel che ne sappiamo passarono più di ottant’anni senza che qualcuno si mettesse a indagare sulla soluzione. Nel 2017 la Laurence Sterne Trust, una fondazione benefica che si occupa di preservare la casa-museo dello scrittore irlandese Laurence Sterne, venne in possesso di una copia di The Torquemada Puzzle Book. Il curatore del museo, Patrick Wildgust, si mise in testa di risolvere il mistero e in quel periodo incontrò John Mitchinson, uno dei fondatori di Unbound, una casa editrice che pubblica solo libri finanziati con il crowdfunding: la riedizione di Cain’s Jawbone fu proposta sulla piattaforma di Unbound, riscosse molto successo e fu ripubblicato.

Unbound inoltre mise in palio un premio di mille sterline per il primo che fosse riuscito a risolvere l’enigma entro un anno dalla pubblicazione: 12 persone mandarono all’editore quella che secondo loro era la soluzione ma solo John Finnemore, che è noto come comico ma fa anche il cruciverbista, trovò quella giusta. Finnemore raccontò che capì immediatamente che gli sarebbero serviti mesi di lavoro per arrivare alla soluzione e pensò che non avrebbe mai avuto così tanto tempo a disposizione, ma poi arrivò il primo lockdown e il tempo smise di essere un problema. Dopo averlo finito disse che era di gran lunga l’enigma più difficile che avesse mai tentato di risolvere. Quando ricevette la sua soluzione, Patrick Wildgust seppe che era quella giusta anche se non è chiaro se nel frattempo l’avesse trovata a sua volta o se ne venne a conoscenza grazie a Finnemore.

La pubblicazione inglese del 2019 è formata da una scatola contenente cento pagine sciolte con la copertina realizzata dal celebre illustratore Tom Gauld. La versione economica inglese e quella italiana (che conserva la stessa copertina) si presentano invece come libri normali, le cui pagine vanno tagliate per poter essere rimescolate e messe nell’ordine giusto.

L’edizione inglese (il Post)

Ogni pagina inizia e finisce con una frase completa, prima cosa che rende la ricostruzione dell’ordine corretto particolarmente impegnativa. A questo si aggiunge che la prosa del racconto è ricca di riferimenti letterari, giochi di parole, indizi nascosti e digressioni talmente confondenti che potrebbero far pensare che un vero ordine e una vera storia non esistano neanche. John Finnemore dice però che «certamente, racconta una storia, una storia bizzarra, ma è una storia e funziona».

Per i lettori italiani la cosa potrebbe essere ancora più complessa perché molti riferimenti riguardano la cultura britannica degli anni Trenta. Finnemore, che è britannico, ha detto che per lui sarebbe stato impossibile risolverlo senza l’aiuto di internet. Ha dato anche un suggerimento utile per chi volesse approcciarsi alla risoluzione dell’enigma: partire mettendo in ordine i vari poemi scritti in corsivo che ricorrono in alcune pagine e che secondo lui sono i più facili da ricostruire.

La traduzione italiana di La mascella di Caino è stata realizzata da The Crime Badger, pseudonimo dietro cui non si sa se ci sia un traduttore, una traduttrice o un collettivo. Donatella Minuto, editor di Mondadori che ha seguito il progetto, ha spiegato che hanno «deciso di tenere l’anonimato anche per evitare di essere bersagliati di domande dai lettori più curiosi».

L’edizione italiana (il Post)

The Crime Badger ha lavorato anche con l’aiuto di Finnemore per mettere insieme una traduzione il più possibile fedele all’originale e che non sacrificasse nessuno dei possibili indizi contenuti tra le pagine. «Essendo un libro degli anni Trenta, abbiamo deciso di farlo tradurre a persone con profili alti: è un testo ricco di citazioni, riferimenti colti, letterari, politici, botanici, di tutti i tipi. C’è stato un momento in cui erano davvero disperati, pensavano di non farcela, e in questo l’aiuto del solutore inglese è stato fondamentale».

Nella prefazione Bartezzaghi fa due esempi delle definizioni che Torquemada usava per i suoi cruciverba e che fanno capire il livello di difficoltà degli enigmi contenuti in quasi ogni frase di La mascella di Caino:

“Non un dio, ma una ragazza di Ibsen.” Soluzione: “Nora” (Nora, di Casa di bambola; “non Ra”, dove Ra era un dio egizio).

“Striscia con i nomi di Edmund e suo figlio Charles.” Soluzione: “snake”, “serpente”. “Snake” è anche anagramma di “Keans” (cioè gli attori Edmund e Charles Kean).

A novembre 2021, circa un anno dopo la scoperta di Finnemore, Sarah Scannell, una giovane americana impiegata in una casa di produzione di documentari, pubblicò su TikTok un video in cui si dava come proposito quello di risolvere l’enigma di Cain’s Jawbone ed esaudire finalmente il suo grande sogno di avere una parete ricoperta di indizi da collegare con i fili come i detective nei film polizieschi. Quel video ora ha più di 6 milioni di visualizzazioni, quasi 7mila commenti e ne sono seguiti altri in cui Scannell solleva alcune questioni emerse man mano dalla sua ricerca. Alla fine di novembre le copie di Cain’s Jawbone sono finite ovunque e c’è voluta qualche settimana perché tornasse disponibile, prima di Natale.

@saruuuuuuugh

Reply to @vvickd_weotch this series is going to be a constant battle between me, my bed, and my single overhead light #fyp #cainsjawbone #booktok

♬ original sound – sarah

La mascella di Caino è la prima traduzione a uscire dopo la versione originale in inglese: Donatella Minuto ha raccontato che «ci siamo accorti di questo fenomeno e siamo stati velocissimi: usciranno traduzioni anche in altri paesi europei, ma per noi era importante sfruttare questo momento di notorietà dovuto a TikTok». The Crime Badger è entrato in contatto con altri traduttori che si occuperanno delle pubblicazioni in Brasile, Spagna, Francia, Germania e altri paesi, sempre nell’intento di mantenere l’enigma il più fedele possibile all’originale.

– Leggi anche: TikTok e l’editoria

Su TikTok l’hashtag #lamascelladicaino ha raggiunto in pochi giorni più di 500mila visualizzazioni e si è già formato un gruppo su Telegram per risolvere l’enigma in modo collaborativo. Online per il momento si trovano diversi forum di discussione, soprattutto in inglese, ma la soluzione – che è nota a pochissime persone – non è mai trapelata. «Ovviamente noi come casa editrice abbiamo la soluzione, perché ci serve per verificare le soluzioni che ci manderanno i lettori», spiega Minuto: «ma abbiamo firmato degli accordi di non divulgazione con gli editori inglesi che ci impegnano a non rivelarla a nessuno».

In Italia chi vorrà partecipare al concorso dovrà spedire a Mondadori la scheda inclusa nel libro compilata in ogni parte (con l’ordine delle pagine, i nomi di assassini e vittime e una breve spiegazione di come si è arrivati alla soluzione) entro il primo novembre 2022. Se dovesse esserci più di un solutore, verrà estratto a sorte un vincitore che riceverà un buono da 500 euro da spendere sul sito di Mondadori. Partecipando si accetta automaticamente un accordo di non divulgazione della soluzione in caso di vittoria.

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