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  • Mercoledì 23 febbraio 2022

Lo stato di emergenza non sarà prorogato

Finirà il 31 marzo, ha detto Draghi: «il nostro obiettivo è quello di aprire tutto e al più presto»

(EPA/Geert Vanden Wijngaert / POOL)
(EPA/Geert Vanden Wijngaert / POOL)

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato che «è intenzione del governo» non prorogare lo stato di emergenza per la pandemia da coronavirus oltre l’attuale scadenza del 31 marzo. «Da allora non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate, le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto», ha detto Draghi parlando al Teatro del Maggio musicale fiorentino mercoledì pomeriggio.

«Il nostro obiettivo è quello di aprire tutto e al più presto», ha sintetizzato Draghi, che ha spiegato che da aprile non ci sarà più l’obbligo delle mascherine FFP2 nelle classi e che partendo dalle attività all’aperto il governo metterà «gradualmente fine» all’obbligo di Green Pass rafforzato, quello da vaccinazione o guarigione, attualmente richiesto per quasi tutte le attività e i servizi pubblici.

Lo stato di emergenza era stato dichiarato inizialmente il 31 gennaio del 2020 per garantire maggiore tempestività e flessibilità nell’approvazione e nell’applicazione delle limitazioni, e in generale delle norme sanitarie per contenere i contagi. Era poi stato prorogato di sei mesi in sei mesi, l’ultima volta lo scorso dicembre, intervenendo con una legge apposita per aggirare il limite massimo di 24 mesi.

La fine dello stato di emergenza era richiesta da mesi da molte forze politiche, e in particolare dal centrodestra. È vista come un importante passaggio per il ritorno a una normalità post-pandemica, di convivenza con i contagi e con i problemi sanitari che ne derivano. Molti avevano invitato alla prudenza, perché lo stato di emergenza consente al governo strumenti che normalmente non avrebbe per intervenire contro la pandemia: ma già l’ultima proroga, che aveva esteso oltre i 24 mesi lo strumento giuridico, era stata vista come una forzatura.

Quali saranno effettivamente tutte le limitazioni che verranno meno con la fine dello stato di emergenza, oltre a quelle citate da Draghi mercoledì, verrà probabilmente chiarito nelle prossime settimane.