Sono state condannate quattro persone nel processo sullo smaltimento dell’amianto da parte di Isochimica per conto di Ferrovie dello Stato

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Venerdì, con una sentenza di primo grado, il tribunale di Avellino ha condannato quattro persone a 10 anni di carcere al termine del processo che riguardava lo smaltimento dell’amianto di carrozze ferroviarie da parte di Isochimica per conto di Ferrovie dello Stato negli anni Ottanta. Sono stati condannati Vincenzo Izzo e Pasquale De Luca, rispettivamente responsabile della sicurezza di Isochimica e il suo vice, e Aldo Serio e Giovanni Notarangelo, funzionari di Ferrovie dello Stato, per disastro doloso, omicidio colposo, lesioni personali e rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Il tribunale ha anche disposto il pagamento di un risarcimento di 50mila euro per ognuna delle famiglie dei 33 operai che negli anni erano morti per patologie correlate all’esposizione all’amianto. Sono invece stati assolti gli altri 22 imputati, tra cui c’erano l’ex sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, e i membri della giunta comunale del tempo.

Negli anni lo smaltimento dell’amianto da parte di Isochimica era stato oggetto di numerose denunce, la prima da parte di WWF, nel 1986. Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha detto che i capannoni di Isochimica, ormai chiusa da tempo, verranno usati per ospitare fiere e mercati.