I Paesi Bassi hanno tolto alcune delle restrizioni introdotte a dicembre, tra le più rigide in Europa

Il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte (Andreas Gora/ddp via AP)
Il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte (Andreas Gora/ddp via AP)

Martedì il primo ministro olandese, Mark Rutte, ha detto che a partire da oggi nei Paesi Bassi verranno tolte alcune delle restrizioni introdotte a dicembre per limitare la circolazione della nuova variante omicron. Le restrizioni, tra le più rigide in Europa, erano in vigore dal 18 dicembre e prevedevano, tra le altre cose, la chiusura di locali come bar, ristoranti e musei.

Con le nuove regole, in vigore per ora fino all’8 marzo, bar e ristoranti potranno restare aperti dalle 5 alle 22, con un numero limitato di persone al loro interno. Per entrare sarà comunque richiesto un test negativo, il certificato vaccinale o quello di avvenuta guarigione. Sarà obbligatorio indossare la mascherina non solo nei luoghi chiusi, ma anche all’aperto se ci si trova in strade molto affollate. Sono ancora vietati eventi in cui non possono essere assegnati posti a sedere, come festival o serate in discoteca, e agli eventi sportivi e culturali possono partecipare massimo 1.250 persone. Si continua a raccomandare il lavoro da casa.

L’allentamento delle restrizioni segue numerose proteste contro il governo dei Paesi Bassi, soprattutto da parte dei lavoratori del settore della ristorazione, dato che per attività come parrucchieri e lavoratori del sesso le restrizioni erano già state allentate a metà gennaio. Grazie alle restrizioni introdotte a dicembre, comunque, erano calati i decessi e i ricoveri, anche se i contagi avevano comunque continuato a crescere. Nei Paesi Bassi l’84,6 per cento della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale (in Italia l’87,25).

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