L’Ucraina non esisterebbe se non fosse per Lenin, ha detto Putin

Ne ha parlato nella sua conferenza stampa di fine anno, per sostenere la sua tesi che Russia e Ucraina dovrebbero essere un paese unico

(ANSA/EPA/YURI KOCHETKOV)
(ANSA/EPA/YURI KOCHETKOV)

Giovedì 23 dicembre il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto la sua annuale conferenza stampa di fine anno, in cui per quasi quattro ore ha risposto alle domande di vari giornalisti. Tra gli argomenti affrontati c’è stata ovviamente la delicata situazione in Ucraina, al cui confine da settimane il governo russo ha ammassato decine di migliaia di soldati e mezzi, una decisione che ha provocato tra i paesi occidentali timori di una possibile nuova invasione.

Quando un giornalista dell’emittente britannica Sky News ha chiesto a Putin se la Russia avrebbe potuto dare garanzie ai paesi occidentali che non intende invadere l’Ucraina, il presidente russo ha risposto con fervore. Ha accusato la NATO, l’alleanza militare che comprende buona parte dei paesi dell’Occidente, di aver creato la crisi in Ucraina e ha sostenuto che dovrebbero essere i paesi occidentali a fornire garanzie alla Russia.

Putin a quel punto ha fatto un riferimento storico piuttosto azzardato per sostenere che la Russia dovrebbe unirsi all’Ucraina, affermando che quest’ultima non esisterebbe se non fosse per Vladimir Lenin, il primo e più importante leader comunista sovietico che creò l’Unione Sovietica, di cui l’Ucraina fu una delle repubbliche, fino al 1991.

«A chi apparteneva la California in passato? E il Texas? È stato dimenticato? Nessuno lo ricorda», ha detto Putin, facendo riferimento a due degli Stati Uniti che in passato facevano parte del Messico. «E ci si è dimenticati anche di chi ha creato l’Ucraina: Vladimir Ilych Lenin, quando creò l’Unione Sovietica».

Putin sostiene da tempo – e lo ha scritto in un lungo articolo pubblicato quest’anno – che russi e ucraini (e anche i bielorussi) sian lo stesso popolo, e dovrebbero tutti vivere in un unico stato a guida russa.

Putin ha poi accusato la NATO di aver «ingannato» la Russia quando nel 1997 fece per la prima volta entrare nell’alleanza alcuni paesi dell’ex blocco sovietico, e di voler impedire che ciò accada anche con l’Ucraina. «Noi ci siamo avvicinati ai confini degli Stati Uniti o della Gran Bretagna? Sono loro che si sono avvicinati ai nostri. […] Abbiamo ribadito che un’ulteriore espansione della NATO nell’Est Europa non è accettabile. Noi non siamo andati a mettere missili negli Stati Uniti. Sono loro che hanno installato i missili davanti ai nostri confini».

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