Apple ha fatto causa alla società israeliana NSO, accusandola di aver fornito software per spiare svariati utenti di iPhone

Alcuni uffici della società NSO in Israele (AP Photo/Daniella Cheslow)
Alcuni uffici della società NSO in Israele (AP Photo/Daniella Cheslow)

Martedì Apple ha fatto causa a NSO, la discussa azienda d’intelligence israeliana che fornisce ai governi sistemi per spiare le attività sugli smartphone di terroristi e altri criminali, accusandola di aver usato Pegasus, un software che può essere installato su dispositivi iOS e Android, per spiare le attività di alcuni suoi utenti negli Stati Uniti. Apple ha annunciato inoltre che cercherà di impedire a NSO di usare programmi Apple da ora in avanti, per evitare abusi.

Grazie allo spyware Pegasus, NSO ha potuto estrarre messaggi, foto e email, registrare telefonate e attivare segretamente telecamere e microfoni sui dispositivi iOS e Android. Quella di Apple è la seconda causa di questo tipo: nel 2019 Facebook aveva fatto causa a NSO accusandola di essere responsabile di attacchi mirati contro circa 1.400 utenti di WhatsApp. All’inizio di novembre, poi, gli Stati Uniti avevano aggiunto NSO all’elenco delle aziende che non possono acquistare prodotti tecnologici dalle società statunitensi senza l’approvazione del governo.

NSO, fondata nel 2010, è sospettata da tempo di aver fornito i propri sistemi di sorveglianza a governi stranieri, che li avrebbero usati anche per spiare giornalisti, attivisti per i diritti umani, diplomatici e dirigenti d’azienda. Le attività di NSO erano già state al centro di diverse inchieste giornalistiche negli anni scorsi, ma l’ultima indagine, di quest’estate, aveva raccolto nuove prove al riguardo.