È morto lo scrittore Wilbur Smith
Aveva 88 anni e i suoi romanzi d’avventura hanno venduto in oltre mezzo secolo più di 100 milioni di copie
È morto a 88 anni lo scrittore Wilbur Smith, autore di 49 libri che hanno venduto oltre 100 milioni di copie nel mondo. Tradotti in decine di lingue e molto apprezzati in Italia, i libri di Smith raccontavano grandi storie di avventura e lunghe saghe familiari.
Smith è morto nella sua casa di Città del Capo, in Sudafrica, dove viveva con la sua quarta moglie. Era nato nel 1933 in quello che allora era il protettorato britannico della Rhodesia Settentrionale e oggi è lo Zambia. Passò l’infanzia e l’adolescenza nel ranch del padre, alternando momenti avventurosi (raccontò che già a 13 anni gli capitò di sparare, uccidendolo, a un leone che minacciava il bestiame del padre) e grandi letture, in questo caso influenzato ed educato dalla madre.
Smith ha raccontato che avrebbe voluto fare il giornalista ma il padre lo convinse a cercare un “vero lavoro” e finì quindi a fare il commercialista. Non abbandonò però l’interesse per la scrittura e il racconto e nel 1964, poco dopo i trent’anni, pubblicò il suo primo romanzo: Il destino del leone, sulla storia di un uomo cresciuto in un ranch sudafricano. Il libro, di cui Smith parlò sempre come del suo preferito, era in parte ispirato alla sua vita, ebbe grande successo nel mondo e fu seguito da altri 15 a esso collegati, che arrivarono a coprire una storia lunga secoli che ricostruiva il sempre più fitto albero genealogico della famiglia Courtney, dal Seicento fino agli anni Ottanta del Novecento. La serie di libri sulla famiglia Courtney, iniziata proprio con Il destino del leone, è considerata una delle più longeve nella storia della letteratura.
Smith era stato a sua volta un tipo piuttosto avventuriero, come raccontò lui stesso nel 2018 nella sua autobiografia Leopard Rock. L’avventura della mia vita. Di Smith si era poi parlato molto circa dieci anni fa, quando fece un accordo con l’editore Harper Collins in base al quale lui avrebbe ideato premesse, personaggi e trame di libri che però poi avrebbero scritto altri. «Ho un sacco di libri in testa pronti per essere scritti», aveva detto.
Come ha scritto il Guardian, con le «spericolate storie dei suoi romanzi, [Smith] ha portato i lettori ovunque, dalle isole tropicali alle giungle africane e in tante epoche diverse, dall’antico Egitto alla Seconda guerra mondiale».
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