Il “ponte Morandi” di Catanzaro è stato sequestrato nell’ambito di un’indagine sull’uso di calcestruzzo scadente per la manutenzione

(Wikimedia Commons)
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La procura di Catanzaro ha disposto l’arresto di quattro persone e il sequestro preventivo del ponte Bisantis e della galleria Sansinato, a Catanzaro, in Calabria. L’ordine di sequestro è arrivato nell’ambito di un’indagine secondo cui ci sarebbe stato un accordo tra imprenditori locali e membri della ‘ndrangheta per usare calcestruzzo scadente nelle opere di manutenzione del ponte. Il provvedimento permetterà di effettuare i necessari accertamenti tecnici sulle strutture, ma si tratta di un sequestro «con facoltà d’uso»: significa che il traffico non sarà fermato.

Il ponte fu costruito nel 1962 e collega il centro di Catanzaro con la strada statale “dei due mari”. È anche chiamato “il ponte Morandi” di Catanzaro, perché fu progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi, lo stesso del viadotto Polcevera di Genova, crollato parzialmente il 14 agosto del 2018.

L’indagine ha portato all’arresto di quattro persone, sia imprenditori che tecnici, tra cui Eugenio e Sebastiano Sgromo, titolari della società che si era aggiudicata l’appalto per la manutenzione. Gli arrestati sono indagati a vario titolo di trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere e frode nelle pubbliche forniture, con l’aggravante di aver agevolato associazioni di tipo mafioso.