Una canzone di Lou Rawls

Mentre ordinate un concretissimo drink

(Davies/Keystone/Getty Images)
(Davies/Keystone/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
La citazione di Mandy di ieri ha animato molti di voi e grazie di tutti i commenti, memorie, eccetera: scelgo questo passaggio di un video di Elio e le Storie Tese che mi ha mandato Andrea, dal testo che non dimenticherò mai più.
O Superman di Laurie Anderson – ne dicemmo qui – uscì 40 anni fa, settembre 1981.
Malgrado i tentativi di Silvio Berlusconi e di Pierluigi Bersani di usurpare la data con i loro compleanni, “29 settembre” resta questa cosa qui.

Pure Imagination
Lou Rawls

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Come with me and you’ll be
In a world of pure imagination
Take a look and you’ll see
Into your imagination

Diversamente da quanto sembri a un primo ascolto del testo, è una canzone deprimentissima: dice che l’unico posto dove si riesce a ottenere quello che si vuole ed essere felici è la propria fantasia.
Ed è una canzone con una strana storia, perché non ebbe grandi attenzioni quando nel 1971 uscì dentro quel film, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, che a sua volta conobbe una nuova vita con le programmazioni televisive dei decenni successivi: ma alla sua uscita non era andato granché (io ero bambino e in target, ma lo scoprii appunto solo certi natali che già ero all’università).

Nel film la canzone la cantava Gene Wilder (di cui invece andavamo matti da bambini per i film di Mel Brooks), ma negli anni successivi cominciò a essere scoperta e cantata in molte cover (Fiona Apple, Barbra Streisand, Mariah Carey). Nel 1976 però l’aveva registrata Lou Rawls, prolifico e popolare – negli Stati Uniti – cantante R&B (quel nome che gli americani danno a una categoria molto sfilacciata di musica nera, un po’ più leggera e ampia del solo soul) stupendamente piacionissimo, che è morto nel 2006.
E ne fece una versione piacionissima, da mercoledì sera: anzi, sapete che? Ve la mando all’ora dell’aperitivo, così non vi deprimete mentre ordinate un concretissimo drink, altro che imagination.

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