L’ex sindaco di Riace Domenico Lucano è stato condannato a 13 anni e due mesi di carcere

Mimmo Lucano (Luigi Salsini/LaPresse)
Mimmo Lucano (Luigi Salsini/LaPresse)

Domenico Lucano, ex sindaco di Riace noto per il sistema di accoglienza dei migranti messo in piedi durante la sua amministrazione (dal 2004 al 2018), è stato condannato in primo grado a 13 anni e due mesi di carcere dal tribunale di Locri: quasi il doppio della pena richiesta dall’accusa. Lucano è stato condannato per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa, peculato e abuso d’ufficio.

Lucano era stato arrestato nell’ottobre del 2018 nell’ambito dell’operazione “Xenia” condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla procura di Locri.

Era accusato di essere il promotore di un’associazione a delinquere che aveva lo scopo di commettere «un numero indeterminato di delitti (contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e il patrimonio), così orientando l’esercizio della funzione pubblica del ministero dell’Interno e della prefettura di Reggio Calabria, preposti alla gestione dell’accoglienza dei rifugiati nell’ambito dei progetti Spar, Cas e Msna e per l’affidamento dei servizi da espletare nell’ambito del Comune di Riace». Durante il processo, il pubblico ministero aveva detto che «numerose conversazioni dimostrano in modo netto che l’agire, anche illecito, di Lucano è determinato da interessi di natura politica»; che «non era importante la qualità dell’accoglienza ma far lavorare i riacesi così da conseguire, quale contraccambio, un sostegno politico elettorale».