È stata posticipata di un mese la scadenza per depositare le firme del referendum sulla cannabis in Cassazione

La senatrice di +Europa Emma Bonino al presidio del comitato promotore del referendum sulla cannabis davanti al Parlamento, il 28 settembre
(ANSA/FABIO CIMAGLIA)
La senatrice di +Europa Emma Bonino al presidio del comitato promotore del referendum sulla cannabis davanti al Parlamento, il 28 settembre (ANSA/FABIO CIMAGLIA)

Il governo ha posticipato di un mese la scadenza per depositare alla Corte di Cassazione le firme raccolte nelle scorse settimane per organizzare un referendum sulla cannabis legale. Il termine sarebbe stato domani, giovedì 30 settembre, ma i promotori del referendum avevano lamentato alcuni problemi che rischiavano di impedire la presentazione delle firme in tempo.

Innanzitutto c’era stata l’inadempienza di molti comuni, che nonostante la richiesta dei promotori non avevano consegnato nei tempi previsti la certificazione delle firme raccolte online (cioè la conferma che chi aveva firmato è iscritto nelle liste elettorali e che può quindi partecipare al referendum).

Il referendum sulla cannabis, dato che il suo quesito era stato depositato in Cassazione dopo il 15 giugno, non era stato incluso nella proroga che aveva posticipato la scadenza della consegna delle firme al 31 ottobre, invece che al 30 settembre, come era invece successo per il referendum sull’eutanasia. A decidere il rinvio era stato il cosiddetto “decreto semplificazioni bis” dello scorso luglio, lo stesso che aveva reso possibile la raccolta delle firme per via digitale.