C’è un terzo uomo russo accusato dell’avvelenamento di Sergei e Yulia Skripal, avvenuto nel Regno Unito nel 2018

Due poliziotti davanti alla tenda che copriva il luogo dove erano stati avvelenati l'ex spia russa Sergei Skripal e la figlia, a Salisbury, nel marzo del 2018 (AP Photo/Frank Augstein)
Due poliziotti davanti alla tenda che copriva il luogo dove erano stati avvelenati l'ex spia russa Sergei Skripal e la figlia, a Salisbury, nel marzo del 2018 (AP Photo/Frank Augstein)

La polizia britannica ha accusato un terzo cittadino russo per l’avvelenamento tramite l’agente nervino novichok dell’ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia Yulia, avvenuto il 4 marzo del 2018 a Salisbury, nel Regno Unito. È Denis Sergeev, che secondo gli investigatori britannici farebbe parte dell’intelligence militare russa, più conosciuta con la sigla GRU, e che in occasione dell’avvelenamento avrebbe agito sotto il falso nome di Sergei Vyachaeslavovic Fedotov.

Secondo la polizia Sergeev sarebbe arrivato a Londra il 2 marzo del 2018 e sarebbe ripartito il giorno dell’attacco a Skripal: a Londra avrebbe agito da coordinatore delle operazioni logistiche, mentre l’attacco sarebbe stato effettuato materialmente da Alexander Yevgenyevich Mishkin e Anatoly Chepiga, anche loro appartenenti alla GRU e già accusati dalle autorità britanniche in precedenza. Fino ad oggi sia Mishkin che Chepiga erano noti con i nomi falsi stampati sui loro passaporti, Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, ma la polizia aveva già da tempo detto di non credere che questi fossero i loro veri nomi.

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