Apple dovrà permettere metodi di pagamento esterni all’App Store

Lo ha deciso una giudice della California, nell'ambito del processo tra Apple ed Epic Games

(AP Photo/Matthias Schrader)
(AP Photo/Matthias Schrader)

Yvonne Gonzalez Rogers, giudice distrettuale della California, negli Stati Uniti, ha emesso un’ingiunzione nei confronti di Apple in cui afferma che la società dovrà permettere agli sviluppatori delle app per iPhone e iPad di reindirizzare gli utenti verso servizi di pagamento esterni all’App Store.

La decisione è arrivata nel corso del processo tra Apple ed Epic Games, la società che produce il popolare videogioco Fortnite, che aveva accusato Apple di abuso di posizione dominante sull’App Store, cioè il negozio online da cui tutte le app, ad esempio Fortnite, possono essere scaricate su iPhone e iPad: la disputa tra Apple ed Epic era cominciata nell’agosto del 2020, dopo che Epic aveva introdotto nell’app di Fortnite un servizio di pagamenti interno differente da quello dell’App Store; in risposta Apple aveva cancellato il videogioco dall’App Store. La decisione di Epic era dovuta al fatto che Apple pretende una percentuale del 30 per cento su tutte le transazioni fatte dagli utenti tramite gli acquisti in-app, cioè all’interno dell’app stessa.

La giudice Rogers ha stabilito che il fatto che Apple vieti agli sviluppatori di invitare gli utenti a usare modi alternativi di pagamento per gli acquisti in-app è anticoncorrenziale. L’ingiunzione di Rogers entrerà in vigore tra 90 giorni, il 9 dicembre, salvo ricorsi di Apple. Allo stesso tempo Rogers ha stabilito che Apple non ha operato in una condizione illegale di monopolio e ha detto che Epic, introducendo un metodo di pagamento alternativo in Fortnite, aveva violato il contratto stipulato con Apple e perciò dovrà pagare a quest’ultima il 30% dei 12 milioni di dollari guadagnati aggirando il sistema di pagamenti dell’App Store.

A causa delle critiche rivolte a Apple negli ultimi mesi dagli sviluppatori e dalle autorità antitrust, che in numerosi paesi hanno avviato inchieste per potenziali violazioni, la società nelle scorse settimane aveva annunciato due modifiche al modo con cui amministra il proprio App Store. La prima era stata la rimozione della regola che vietava agli sviluppatori di informare gli utenti tramite email sulla possibilità di pagare alcuni servizi, disponibili nelle loro applicazioni, al di fuori dell’App Store.

La seconda, invece, riguardava le “reader app”, cioè le applicazioni che offrono contenuti fruibili tramite abbonamento digitale come quelle per leggere riviste, quotidiani e libri, per ascoltare la musica come Spotify o per guardare serie tv e film come Netflix. Dal prossimo anno, gli sviluppatori di queste applicazioni potranno inserire nelle loro app link e riferimenti alla possibilità di creare e gestire i propri account all’esterno dell’App Store.

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