L’OMS ha chiesto ai paesi più ricchi di non somministrare le terze dosi di vaccino almeno fino a settembre, in modo che ci siano dosi sufficienti anche per i paesi più poveri

(Scott Olson/Getty Images)
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rivolto un appello ai paesi più ricchi chiedendo loro di posticipare la somministrazione della terza dose di vaccino contro il coronavirus almeno fino a settembre, in modo da assicurare che ci siano dosi a sufficienza per vaccinare anche la popolazione dei paesi più poveri. L’obiettivo, ha detto giovedì il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, è che per settembre almeno il 10 per cento della popolazione di ogni paese del mondo sia vaccinata.

«Anche se centinaia di milioni di persone stanno ancora aspettando la loro prima dose, alcuni paesi ricchi hanno intenzione di somministrare dosi aggiuntive», ha detto Ghebreyesus. «Finora sono state somministrate più di 4 miliardi di dosi di vaccino a livello globale. Oltre l’80 per cento è andato ai paesi ad alto e medio reddito, anche se rappresentano meno della metà della popolazione mondiale. Comprendo la preoccupazione dei governi di proteggere la loro popolazione dalla variante delta, ma non possiamo accettare che paesi che hanno già utilizzato la maggior parte della fornitura globale di vaccini ne utilizzino ancora di più, mentre le persone più vulnerabili al mondo restano non protette».

Israele è stato il primo paese a offrire una terza dose del vaccino alle persone più fragili e agli anziani, e la Germania ha annunciato martedì che inizierà a fare lo stesso a partire da settembre. Sono diversi però i paesi che stanno valutando questa possibilità, tra cui Regno Unito, Stati Uniti e anche l’Italia, a causa della diffusione della variante delta, che è più contagiosa delle altre varianti del coronavirus in circolazione.

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