La Cassazione ha assolto l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno dalle accuse di corruzione legate all’inchiesta “Mafia Capitale”

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
08-05-2014 Roma
Trasmissione tv Porta a Porta
Nella foto Gianni Alemanno

Photo Fabio Cimaglia / LaPresse
08-05-2014 Rome (Italy)
Broadcast TV Porta a Porta
In the photo Gianni Alemanno
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 08-05-2014 Roma Trasmissione tv Porta a Porta Nella foto Gianni Alemanno Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 08-05-2014 Rome (Italy) Broadcast TV Porta a Porta In the photo Gianni Alemanno

La Corte di Cassazione ha annullato la condanna a sei anni per corruzione per l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, che era stato invece giudicato colpevole in primo e secondo grado.

Le accuse erano legate all’indagine “Mafia Capitale”, che nel dicembre del 2014 portò all’arresto di decine di persone accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso (la Cassazione, nel 2019, aveva già stabilito che non fosse applicabile il reato di associazione mafiosa): Alemanno era accusato di aver ricevuto 298.500 euro da Salvatore Buzzi – uno dei principali imputati nel processo su “Mafia Capitale” – in cambio di indicazioni su alcune nomine di Ama (la società che gestisce i rifiuti a Roma), di alcuni grossi appalti e dell’intermediazione per ottenere crediti che Buzzi aveva con la pubblica amministrazione di Roma. La Cassazione ha però deciso che Alemanno dovrà essere nuovamente processato per l’accusa di traffico di influenze sempre legata all’indagine di “Mafia Capitale”.