In Spagna migliaia di persone stanno protestando contro l’uccisione di un uomo gay

Centinaia di persone protestano a Ourense, in Galizia, il 5 luglio (EPA/ Brais Lorenzo, via ANS)
Centinaia di persone protestano a Ourense, in Galizia, il 5 luglio (EPA/ Brais Lorenzo, via ANS)

In questi giorni migliaia di persone stanno partecipando alle manifestazioni organizzate in diverse città spagnole contro l’uccisione di Samuel Luiz, un uomo gay di 24 anni che la notte tra venerdì e sabato era stato picchiato e ucciso a La Coruña, in Galizia, nel nord-ovest della Spagna. Le autorità locali stanno indagando per individuare le persone coinvolte nel presunto pestaggio, trattando il caso come omicidio motivato dall’omofobia.

Secondo le testimonianze degli amici che erano con lui la notte tra venerdì e sabato, Luiz era uscito dal club dove si trovava per fare una videochiamata; a quel punto era stato aggredito verbalmente da due passanti che lo avevano accusato di filmarli, nonostante lui avesse spiegato che stava soltanto facendo una telefonata. Gli amici hanno detto che uno dei due passanti aveva picchiato Luiz, lasciandogli graffi e ferite sul viso, e che pochi minuti dopo era ritornato con altre 12 persone che lo avevano picchiato fino a fargli perdere i sensi. Luiz quindi era stato trasportato in ospedale, dove era morto sabato mattina.

Lunedì sera sono state organizzate manifestazioni in diverse città spagnole, tra cui La Coruña, Madrid, Barcellona, Valencia e Bilbao. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha detto di avere fiducia che la polizia individui presto gli autori dell’omicidio di Luiz, che ha definito «un gesto selvaggio e spietato», e ha aggiunto che la Spagna «non farà neanche un passo indietro rispetto ai diritti e alle libertà» delle persone della comunità LGBTQIA+.

L’aggressione di Luiz è stata compiuta pochi giorni dopo la fine del mese del Pride, in cui tradizionalmente si celebrano i diritti e le libertà delle comunità LGBTQIA+, e dopo che il governo spagnolo aveva approvato il disegno di legge sui diritti delle persone transgender. La proposta di legge prevede l’autodeterminazione della propria identità di genere sopra i 16 anni, senza la necessità di certificati che attestino la disforia di genere né la necessità dell’intervento chirurgico; faceva parte del patto della coalizione di governo, che è formata dal partito di sinistra Unidas Podemos e dal Partito socialista spagnolo di Sánchez, e dovrà essere rivista e discussa in parlamento.