Un tribunale di Los Angeles ha respinto la richiesta di revocare al padre di Britney Spears il ruolo di tutore del suo patrimonio

Britney Spears nel 2019 a Los Angeles (Matt Winkelmeyer/ Getty Images)
Britney Spears nel 2019 a Los Angeles (Matt Winkelmeyer/ Getty Images)

Mercoledì un tribunale di Los Angeles ha respinto la richiesta della cantante statunitense Britney Spears di revocare al padre James il ruolo di tutore legale del suo patrimonio, che amministra assieme alla società fiduciaria Bessemer Trust. La decisione della giudice Brenda Penny è arrivata una settimana dopo che Spears aveva parlato apertamente degli abusi che sosteneva di avere subìto, chiedendo di poter riprendere il controllo della sua vita e delle sue finanze, ma fa riferimento a una precedente richiesta di novembre, con cui gli avvocati della cantante avevano proposto di incaricare unicamente la società Bessemer Trust di occuparsi del suo patrimonio.

È l’ennesimo sviluppo della complessa e commentata vicenda della conservatorship di Britney Spears, ovvero lo strumento legale americano che ha permesso al padre di controllare il patrimonio e la vita personale della figlia dal 2008, quando lei aveva avuto una grave crisi nervosa. Dal settembre del 2019, quando James Spears aveva chiesto di essere esentato dalla tutela degli affari personali della figlia per via dei suoi problemi di salute, la tutrice di Spears è Jodi Montgomery; il padre però aveva continuato a mantenere il controllo sul suo enorme patrimonio, che vale circa 60 milioni di dollari (circa 50 milioni di euro).

Martedì due persone vicine a Spears hanno detto a CNN che l’avvocato della cantante, Samuel Ingham III, inoltrerà un’altra richiesta per chiedere nuovamente che venga interrotta la conservatorship, che dura da 13 anni. La prossima udienza è fissata per il 14 luglio.

– Leggi anche: Le accuse di Britney Spears nei confronti della “conservatorship” del padre