Un tribunale statunitense ha respinto due cause che erano state intentate contro Facebook con l’accusa di avere creato un monopolio

Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook (Chip Somodevilla/Getty Images)
Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook (Chip Somodevilla/Getty Images)

James Boasberg, giudice della Corte distrettuale di Washington D.C., negli Stati Uniti, ha respinto due cause intentate negli scorsi anni contro Facebook per «comportamenti anticoncorrenziali e metodi di concorrenza sleali»: Facebook era stato denunciato, in due cause separate ma coordinate, dalla Federal Trade Commission (FTC) – l’agenzia governativa statunitense per la tutela dei consumatori e della privacy – e da vari stati americani. Secondo Boasberg, le azioni legali non hanno dimostrato che Facebook aveva esercitato un potere di monopolio sul mercato dei social network. Tuttavia, la Federal Trade Commission avrà 30 giorni per presentare un ricorso.

Le due cause riguardavano in particolare due acquisizioni da parte di Facebook: quella di Instagram, nel 2012, per un miliardo di dollari, e quella di WhatsApp, nel 2014, per 19 miliardi di dollari, che avrebbero consentito a Facebook di creare un monopolio nei servizi di social network. Secondo la Federal Trade Commission, le acquisizioni di Instagram e WhatsApp sarebbero state progettate da Facebook con lo scopo di limitare la concorrenza, individuando di volta in volta quali potessero essere le minacce al suo dominio sul mercato.