Il giornalista bielorusso Roman Protasevich e la fidanzata Sofia Sapega, arrestati il 23 maggio dopo il dirottamento del volo Ryanair, sono agli arresti domiciliari

Il giornalista d'opposizione bielorusso Roman Protasevich durante una conferenza stampa con alcuni funzionari del governo, il 14 giugno scorso. (EPA/ Ramil Nasibulin/ Belta, via ANSA)
Il giornalista d'opposizione bielorusso Roman Protasevich durante una conferenza stampa con alcuni funzionari del governo, il 14 giugno scorso. (EPA/ Ramil Nasibulin/ Belta, via ANSA)

Il giornalista d’opposizione bielorusso Roman Protasevich e la fidanzata Sofia Sapega, arrestati dopo il dirottamento del volo Ryanair del 23 maggio, costretto ad atterrare nella capitale bielorussa Minsk, sono stati messi agli arresti domiciliari. I genitori di Sapega hanno detto a BBC che adesso la figlia vive in un appartamento in affitto a Minsk, mentre il padre di Protasevich ha detto che «se è cambiata la forma di detenzione, è un miglioramento per le loro le condizioni di vita; per il resto non sappiamo cosa succederà».

Protasevich viveva da circa due anni all’estero e pochi mesi fa era stato accusato dal regime bielorusso di «atti di terrorismo» per aver sostenuto le proteste contro il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che governa il paese in maniera autoritaria dal 1994. Dopo il loro arresto, sia Protasevich che Sapega erano comparsi in alcuni video diffusi dalle autorità bielorusse e in cui sembravano confessare le presunte attività illegali commesse, molto probabilmente forzati dal regime; il 14 giugno Protasevich ha partecipato a sorpresa a una conferenza stampa con alcuni funzionari del governo in cui ha nuovamente lodato il governo di Lukashenko, probabilmente costretto a farlo anche in questa occasione.

A causa delle «continue gravi violazioni dei diritti umani e della violenta repressione della società civile e dei giornalisti e oppositori democratici», tra cui appunto il dirottamento del volo Atene-Vilnius e l’arresto di Protasevich e Sapega, lunedì i ministri degli Esteri dei paesi membri dell’Unione Europea hanno deciso di imporre nuove sanzioni nei confronti di 78 persone e 8 società bielorusse.

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