La metro C di Roma è ferma a dieci anni fa, secondo il commissario dell’opera

In tutto questo tempo non è stato fatto nulla «dal punto di vista formale e delle autorizzazioni», ha detto Maurizio Gentile

(ANSA/ETTORE FERRARI)
(ANSA/ETTORE FERRARI)

Mercoledì Maurizio Gentile, commissario della metro C di Roma, ha parlato dello stato dell’opera per la prima volta da quando è stato nominato a gennaio. Gentile è intervenuto in un evento organizzato dalla CGIL in cui ha raccontato della situazione, a suo dire «singolare», che ha trovato una volta insediatosi:

Tutto quello che ho trovato si ferma, dal punto di vista formale e delle autorizzazioni, a dieci anni fa. Ecco in dieci anni non è successo più niente. Non ci sono stati progetti approvati, ci sono stati sicuramente scambi epistolari, però non è successo nulla in dieci anni.

Maurizio Gentile, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, era stato nominato commissario della metro C di Roma lo scorso gennaio. Il commissariamento era una decisione che ci si aspettava da tempo e che la società costruttrice dell’opera, il consorzio Metro C Spa, aveva chiesto già nel 2019, per via delle numerose complicazioni che i lavori – iniziati nel 2007 – hanno avuto nel corso degli anni. Un commissario, secondo Metro C Spa, avrebbe potuto rendere le procedure burocratiche meno accidentate. Inizialmente la giunta guidata dalla sindaca Virginia Raggi sembrava non voler accettare la richiesta, ma poi a luglio 2020 aveva cambiato idea.

Le parole di Gentile confermano ciò che i comitati locali che si occupano della metro C e la stessa società costruttrice dicono da tempo, cioè che la situazione formale del tratto dell’opera ancora da costruire (vale a dire quello che passa per il centro partendo da piazza Venezia) è ferma ai progetti avviati dalla società costruttrice più di dieci anni fa. Secondo Gentile, comunque, il lato positivo della vicenda è che per la sua attività di commissario «non bisogna partire da zero» perché «l’aspetto archeologico era già tutto definito».

Le diverse tratte di cui è composto il tracciato della metro C (Metro C Spa)

Non è chiaro il perché si sia aspettato poi dieci anni per iniziare a realizzare quella parte di progetto. «Io non ho indagato le ragioni – non mi interessano – perché ci sia stato questo lunghissimo lasso di tempo in cui non è avvenuto nulla» ha aggiunto Gentile.

La terza linea metropolitana di Roma ha una storia lunga e travagliata, che avevamo raccontato estesamente qui. I lavori sono cominciati nel 2007, dividendo il tracciato in due parti costituite a loro volta da diverse tratte (la cui denominazione progressiva va da T1 a T7). Ci furono da subito alcuni rallentamenti dovuti a due fattori principali: la mancanza di adeguati rilievi archeologici, che si sarebbero dovuti fare prima di scavare, e l’iniziale mancanza di linee guida dettagliate su cosa fare in caso di importanti ritrovamenti archeologici, materia di competenza della soprintendenza archeologica di Roma.

L’impreparazione ha fatto sì che le modifiche e gli adeguamenti siano stati fatti in corso d’opera, generando ritardi e un discreto aumento dei costi di realizzazione. Oggi la tratta aperta è quella che va dalla periferia est e finisce a San Giovanni, non lontano dal centro. Quella in costruzione è quella che va da San Giovanni al Colosseo (T3). Quelle di cui si deve ancora approvare il progetto sono la tratta che parte da piazza Venezia e si muove verso nord-ovest fino a piazzale Clodio (T2) e quella che va da piazzale Clodio fino alla Farnesina (T1), che in passato si è pensato che potesse essere accantonata. Adesso Gentile ha detto che invece l’idea è quella di concludere l’iter di approvazione sia per la T2 che per la T1, in parallelo.

Nei primi anni di mandato, la sindaca Virginia Raggi non aveva fatto sapere le sue intenzioni riguardo alla metro C. Poi nel 2019 aveva detto di volersi impegnare a costruire anche la tratta T2, e nei due anni successivi ha spesso parlato pubblicamente dell’avanzamento dei lavori sui suoi profili social.

Tuttavia, come specificato da Gentile ieri, i progetti dell’opera rimasti in sospeso – le tratte T2 e T1 e la fermata di piazza Venezia – potranno essere finalmente approvati dallo stesso commissario solo dopo il 7 luglio, quando si chiuderà la conferenza dei servizi (cioè quell’istituto attraverso cui le diverse amministrazioni pubbliche possono confrontarsi e risolvere eventuali problemi) che sta discutendo proprio di questi temi.

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