La Commissione Europea ha avviato un’indagine antitrust su Google per presunta concorrenza sleale in materia di pubblicità online

La vicepresidente della Commissione europea con delega alla Concorrenza Margrethe Vestager (John Thys, Pool via AP)
La vicepresidente della Commissione europea con delega alla Concorrenza Margrethe Vestager (John Thys, Pool via AP)

Martedì la vicepresidente della Commissione Europea con delega alla concorrenza Margrethe Vestager ha annunciato che la Commissione avvierà un’indagine antitrust per verificare se Google abbia penalizzato i suoi rivali in vari servizi collegati al mercato della pubblicità online, favorendo i propri prodotti a discapito di quelli di aziende concorrenti. Vestager ha detto che Google è presente «a quasi ogni livello della catena dei servizi legati alla pubblicità online» e che la Commissione Europea «è preoccupata» per la possibilità che abbia reso più difficile la competizione coi suoi concorrenti in vari ambiti. Le indagini avranno anche l’obiettivo di assicurarsi che le politiche di Google sul tracciamento dei dati dei suoi utenti siano «coerenti con un sistema di concorrenza leale».

Il business della pubblicità online è di gran lunga il più importante per Google, e quella appena annunciata dalla Commissione è la più grande inchiesta avviata finora sul tema. Nel 2020 l’azienda ha fatto registrare a livello globale entrate pari a circa 147 miliardi di dollari (circa 124 miliardi di euro) grazie ai suoi servizi collegati alla pubblicità online, per esempio AdX, una delle principali piattaforme per le aste online della pubblicità, e DoubleClick for Publishers, uno dei principali sistemi di vendita della pubblicità.

L’annuncio della nuova indagine arriva dopo che circa due settimane fa l’Antitrust francese aveva multato l’azienda per 220 milioni di euro per aver abusato della sua posizione dominante proprio nel settore della pubblicità online. Google ha fatto sapere con un comunicato che «continuerà a confrontarsi in modo costruttivo con la Commissione Europea per rispondere alle richieste di chiarimento e dimostrare i benefici che i nostri prodotti portano alle aziende e ai consumatori europei».