I tre imputati per gli attentati del 2017 a Barcellona e Cambrils sono stati condannati a pene che vanno dagli 8 ai 53 anni

Un gruppo di partecipanti alla manifestazione del 27 agosto 2017 a Barcellona 
(AP Photo/Francisco Seco)
Un gruppo di partecipanti alla manifestazione del 27 agosto 2017 a Barcellona (AP Photo/Francisco Seco)

L’Audiencia Nacional, alto tribunale spagnolo con sede a Madrid, ha condannato a pene che vanno dagli 8 ai 53 anni i tre accusati degli attentati di Barcellona e Cambrils (Tarragona) dell’estate 2017 in cui morirono 16 persone. Nessuno dei tre è l’autore materiale degli attacchi. I responsabili materiali erano stati uccisi dalla polizia all’epoca dei fatti.

Poco prima delle 17 del 17 agosto del 2017, un furgone bianco a noleggio aveva investito la folla sulla Rambla, la via più famosa e turistica di Barcellona, vicino a Plaça de Catalunya: erano morte 14 persone e più di cento erano state ferite. L’uomo alla guida del furgone, Younes Abouyaaqoub, marocchino di 22 anni, era scappato, aveva fermato e rubato un’auto con a bordo il proprietario, che poi aveva ucciso. Qualche giorno dopo, Younes Abouyaaqoub era stato intercettato e ucciso dalla polizia catalana a Subirats, a ovest di Barcellona.

La notte tra il 17 e il 18 agosto, un’auto aveva forzato un posto di blocco della polizia a Cambrils dopo aver investito alcuni passanti. Le persone a bordo dell’auto erano scese e avevano attaccato gli agenti, che poi li avevano uccisi. In questo attentato era morta una donna.

I responsabili degli attentati di Barcellona e Cambrils facevano parte di una cellula terroristica jihadista. I tre condannati sono Mohamed Houli, per cui è stata decisa una pena di 53 anni, e Driss Oukabir, condannato a 46 anni, per appartenenza a gruppo terroristico e possesso e fabbricazione di materiali esplosivi. Il terzo uomo, Said Ben Iazza, è stato condannato a 8 anni per collaborazione con un’organizzazione terroristica.