Mattarella ha detto che tra qualche mese, quando scadrà il suo mandato, potrà riposarsi

Escludendo di fatto una sua rielezione alla presidenza della Repubblica, dopo che negli ultimi giorni si era parlato della sua successione

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'Istituto Comprensivo Fiume Giallo-Scuola Primaria Geronimo Stilton di Roma, il 19 maggio 2021
(ANSA/ Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'Istituto Comprensivo Fiume Giallo-Scuola Primaria Geronimo Stilton di Roma, il 19 maggio 2021 (ANSA/ Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Mercoledì mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato a un evento in una scuola elementare di Roma in cui veniva presentata l’agenda scolastica della polizia di stato. Parlando con un gruppo di bambini – ma con ampia presenza di giornalisti – Mattarella ha implicitamente escluso la possibilità di una sua rielezione nel 2022 alla presidenza della Repubblica:

L’attività è impegnativa, ma tra otto mesi il mio incarico termina. Come sapete il presidente della Repubblica dura in carica sette anni: io sono vecchio, tra qualche mese potrò riposarmi.


La dichiarazione di Mattarella, che si inseriva in un discorso più ampio fatto ai bambini per spiegare il suo ruolo, è arrivata dopo giorni in cui negli ambienti politici si era tornati a parlare della prossima elezione del capo dello stato, prevista per gennaio 2022. Non è la prima volta che Mattarella interviene indirettamente nel dibattito per escludere un suo secondo mandato: l’ultima volta era successo lo scorso febbraio quando, in occasione dei 130 anni dalla nascita del quarto presidente della Repubblica Antonio Segni, Mattarella aveva sottolineato la proposta di Segni di introdurre nella costituzione il principio della “non immediata rieleggibilità del presidente della Repubblica”.

La scadenza del mandato di Mattarella torna ciclicamente nel dibattito perché è rilevante anche per il futuro del governo: in particolare Matteo Salvini, il segretario della Lega, nelle ultime settimane ha più volte detto (l’ha ripetuto anche mercoledì) che il suo partito sosterrebbe «convintamente» un’elezione dell’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi alla presidenza della Repubblica. Le elezioni del presidente della Repubblica però si terranno a gennaio 2022, e il mandato di Mario Draghi scadrà nel 2023. Questo significa che Draghi dovrebbe rinunciare anticipatamente alla carica di presidente del Consiglio, cosa che potrebbe far scattare un cambio di governo o elezioni anticipate, in cui stando ai sondaggi la Lega risulterebbe come primo partito.

Molti giornali e osservatori negli ultimi giorni avevano parlato dei possibili scenari legati all’elezione del presidente della Repubblica: tra questi c’era anche la possibilità che Mattarella venisse rieletto e restasse in carica almeno fino alla fine del mandato del governo, visto che Mattarella in questi mesi è stato garante dell’ampia ed eterogenea maggioranza che sostiene il governo Draghi,

Inoltre, al momento sembra difficile un accordo tra partiti per convergere su una nuova nomina. Per eleggere il presidente della Repubblica infatti serve una maggioranza dei due terzi del parlamento riunito in seduta comune, o una maggioranza assoluta al terzo scrutinio: e quindi solitamente serve che più partiti appoggino uno stesso candidato presidente.

Mattarella stesso però ha ribadito di non essere disponibile a una rielezione. Nella storia della Repubblica è successo solo una volta che un presidente fosse rieletto: con Giorgio Napolitano nel 2013, che però diede le dimissioni a gennaio 2015 a causa dell’età avanzata.

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