È stato archiviato il caso di fallimento della lobby delle armi americana, che dovrà quindi affrontare a New York una grossa causa civile per abusi finanziari

Wayne LaPierre, il vicepresidente esecutivo e CEO della National Rifle Association (AP Photo/Jose Luis Magana, File)
Wayne LaPierre, il vicepresidente esecutivo e CEO della National Rifle Association (AP Photo/Jose Luis Magana, File)

Martedì un giudice federale degli Stati Uniti ha archiviato il caso di fallimento riguardante la National Rifle Association (NRA), potentissima lobby delle armi statunitense: la NRA dovrà quindi affrontare una grossa causa civile per abusi finanziari nello stato di New York, nonostante avesse cercato di evitarla ricorrendo essa stessa a una legge fallimentare, con l’obiettivo di spostare la sua sede dallo stato di New York al Texas.

Il giudice Harlin Hale ha detto di aver deciso per l’archiviazione perché il fallimento non era stato presentato in buona fede, ma «per ottenere un indebito vantaggio nel contenzioso o per evitare un regime normativo». Il ricorso alla legge fallimentare infatti non dipendeva da uno stato di insolvenza, ma dal tentativo di portare la NRA fuori dalla giurisdizione dello stato di New York, dove fu fondata quasi 150 anni fa. Secondo gli esperti, la causa — che è stata intentata la scorsa estate dopo una lunghissima indagine e contiene gravi accuse di corruzione e di utilizzo improprio dei fondi verso i leader dell’organizzazione — ha il potenziale di far chiudere la lobby.