In Francia è stata approvata in via definitiva la contestata legge sulla sicurezza

Una protesta a Parigi contro la legge sulla sicurezza, il 20 marzo 2021. Una ragazza tiene in mano un cartello con scritto: «Non faremo un mondo differente, con gente indifferente» (Kiran Ridley/Getty Images)
Una protesta a Parigi contro la legge sulla sicurezza, il 20 marzo 2021. Una ragazza tiene in mano un cartello con scritto: «Non faremo un mondo differente, con gente indifferente» (Kiran Ridley/Getty Images)

Giovedì il parlamento francese ha definitivamente approvato la controversa legge sulla sicurezza, che alla fine del 2020 aveva provocato grandi proteste in tutto il paese. L’Assemblea nazionale, una delle due camere del parlamento, ha approvato la legge con 75 voti favorevoli e 33 contrari, mentre il Senato l’aveva già approvata. La parte più contestata della legge era l’articolo 24, che nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto introdurre un nuovo reato per chiunque avesse diffuso immagini in grado di «danneggiare l’integrità fisica e morale» degli agenti di polizia. Chi si opponeva alla legge sosteneva che un reato di questo genere sarebbe stato una limitazione della libertà di espressione.

Il governo e il principale promotore della legge, il ministro della Difesa Gérald Darmanin, avevano accettato di riscrivere completamente l’articolo 24: nella legge approvata non viene più menzionata la diffusione di immagini e video. L’articolo 24 introduce comunque un nuovo reato per chi contribuisca a identificare un agente di polizia in servizio «con l’evidente intento di nuocere alla sua integrità fisica o psichica». I critici della legge e gli attivisti sostengono che la formulazione rimanga comunque troppo vaga e che consenta un’eccessiva libertà di interpretazione.