L’ex primo ministro portoghese José Socrates sarà processato per riciclaggio e falsificazione di documenti nell’ambito di un’enorme inchiesta su reati bancari e finanziari

L'ex primo ministro del Portogallo José Socrates al tribunale di Lisbona. 9 aprile 2021. (EPA/ Mario Cruz/ POOL via ANSA)
L'ex primo ministro del Portogallo José Socrates al tribunale di Lisbona. 9 aprile 2021. (EPA/ Mario Cruz/ POOL via ANSA)

Venerdì un giudice del tribunale di Lisbona ha stabilito che José Socrates, primo ministro del Portogallo dal 2005 al 2011, dovrà essere processato per i reati di riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti di cui era stato accusato nell’ambito di un’enorme inchiesta che coinvolge 9 società e 19 persone e riguardava 189 capi d’accusa. Socrates era stato arrestato nel 2014 con l’accusa di frode fiscale, riciclaggio e corruzione: il giudice ha lasciato cadere le accuse di corruzione nei suoi confronti per mancanza di prove.

L’indagine, chiamata “Operação Marquês”, era partita da una serie di operazioni bancarie e trasferimenti di denaro considerati poco chiari. Secondo la Procura, tra il 2006 e il 2015 Socrates avrebbe ricevuto circa 34 milioni di euro in cambio di favori all’ex banchiere Ricardo Salgado; le somme di denaro sarebbero transitate da conti correnti svizzeri collegati all’imprenditore Carlos Santos Silva, amico d’infanzia di Socrates. Tra gli indagati ci sono anche Salgado, Santos Silva e l’ex autista personale di Socrates, Joao Perna, accusato di aver fatto una serie di viaggi a Parigi per trasportare grosse somme di denaro in contanti.

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