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  • Martedì 25 novembre 2014

José Socrates è ancora in carcere

L'ex primo ministro socialista del Portogallo è in custodia cautelare con l’accusa di frode fiscale, riciclaggio e corruzione: e l'anno prossimo si vota

Caretaker Prime Minister and secretary general of the Socialist Party Jose Socrates gestures on May 30, 2011 as he speaks during a campaign visit in Almada, outskirts of Lisbon, ahead of the June 5 elections. Prime Minister Jose Socrates resigned in March after failing to win parliamentary support for stiff austerity measures, forcing him to seek a European Union and International Monetary Fund bailout to repay nearly five billion euros (7 billion US dollar) in maturing debt. AFP PHOTO / FRANCISCO LEONG (Photo credit should read FRANCISCO LEONG/AFP/Getty Images)
Caretaker Prime Minister and secretary general of the Socialist Party Jose Socrates gestures on May 30, 2011 as he speaks during a campaign visit in Almada, outskirts of Lisbon, ahead of the June 5 elections. Prime Minister Jose Socrates resigned in March after failing to win parliamentary support for stiff austerity measures, forcing him to seek a European Union and International Monetary Fund bailout to repay nearly five billion euros (7 billion US dollar) in maturing debt. AFP PHOTO / FRANCISCO LEONG (Photo credit should read FRANCISCO LEONG/AFP/Getty Images)

José Socrates, ex primo ministro socialista del Portogallo, è stato arrestato venerdì scorso al suo arrivo all’aeroporto di Lisbona da Parigi, con l’accusa di frode fiscale, riciclaggio e corruzione; è stato posto formalmente in custodia cautelare lunedì 25 novembre al termine di un interrogatorio durato tre giorni. La motivazione sarebbe il timore di inquinamento delle prove, scrive il quotidiano Público. L’arresto di un ex primo ministro non ha precedenti nei quarant’anni di democrazia del Portogallo, che andrà a elezioni l’anno prossimo: il partito socialista, favorito nei sondaggi, e il segretario António Costa, considerato vicino a Socrates, potrebbero risentire negativamente di questa vicenda.

L’indagine che ha portato all’arresto di Socrates riguarda una serie di operazioni bancarie e di trasferimenti di denaro considerati poco chiari dalla polizia. Gli investigatori hanno rilevato importi elevati trasferiti sul conto personale di Socrates che sembrano essere in contrasto con le dichiarazioni di Socrates stesso al fisco. In particolare al centro dell’indagine c’è un appartamento molto lussuoso a Parigi, del valore stimato di circa tre milioni di euro, dove Socrates si è trasferito dopo la sconfitta alle elezioni politiche del giugno del 2011 per continuare a studiare filosofia all’università Sciences Po e dove aveva iniziato a collaborare con un’azienda farmaceutica. Dell’indagine non si sa molto di più: BBC riferisce che l’autista di Socrates, Joao Perna, è stato accusato di aver fatto una serie di viaggi a Parigi per trasportare grosse somme di denaro in contanti.

Nell’ambito della stessa inchiesta sono state fermate anche altre tre persone vicine a Socrates: l’uomo d’affari e amico d’infanzia Carlos Santos Silva, l’autista personale di Socrates, Joao Perna, e il suo avvocato Gonçalo Trindade Ferreira, che nel frattempo è stato rilasciato e che si trova in regime di libertà vigilata. Il legale che rappresenta attualmente Socrates, João Araújo, ha annunciato che farà appello contro la decisione della custodia cautelare giudicata «profondamente ingiusta e non giustificata».

José Socrates Carvalho Pinto de Sousa ha 57 anni, è socialista, è stato eletto deputato per la prima volta quando aveva trent’anni, è stato più volte ministro e dal 2005 al 2011 è stato primo ministro del paese: era caduto al secondo mandato di governo, durante il quale non aveva una solida maggioranza parlamentare. La crisi economica che aveva colpito il Portogallo, causata principalmente da una crescita economica quasi inesistente, salari del settore pubblico troppo alti e sprechi vari, aveva fatto il resto. Socrates era stato accusato di incapacità nel gestire l’emergenza e, nell’aprile 2011, la bocciatura parlamentare e popolare del suo piano di austerità per scongiurare il ricorso agli aiuti internazionali contro la crisi aveva portato a elezioni anticipate. Dopo la sconfitta Socrates si era dimesso anche dalla carica di segretario del partito socialista.

Durante la sua carriera politica Socrates è stato coinvolto più volte (anche se non sempre direttamente) in casi di corruzione e inchieste che non hanno però portato alla formulazione di nessuna accusa formale nei suoi confronti e che sono sempre state archiviate. Il quotidiano Público ne elenca almeno dieci. Ci sono anche altri episodi poco chiari della sua biografia: quello che fece discutere di più all’epoca fu legato alla sua laurea in ingegneria civile presso l’Universidade Indipendente, laurea sulla quale vennero sollevati diversi sospetti di autenticità: contraddizioni su timbri e note e il fatto che alcuni esami fossero stati sostenuti una domenica di agosto. Anche in questo caso però non si arrivò ad una conclusione: l’università venne chiusa per inadempienze lo stesso anno delle indagini sulla laurea di Socrates dal ministro dell’istruzione José Mariano Gago, del governo Socrates.