Alle elezioni in Bulgaria ha vinto il partito al governo, ma formare una nuova coalizione sarà difficile

Il primo ministro bulgaro Boyko Borissov in un seggio elettorale a Sofia, in Bulgaria, il 4 aprile 2021 (EPA/GOVERNMENT PRESS OFFICE/ANSA)
Il primo ministro bulgaro Boyko Borissov in un seggio elettorale a Sofia, in Bulgaria, il 4 aprile 2021 (EPA/GOVERNMENT PRESS OFFICE/ANSA)

Alle elezioni parlamentari in Bulgaria, che si sono tenute domenica 4 aprile, ha vinto il partito del primo ministro Boyko Borisov, GERB, di centrodestra, con il 26 per cento dei voti: un risultato inferiore rispetto al 32,6 per cento ottenuto alle elezioni del 2017, e che certifica il calo della popolarità del partito al governo. Negli ultimi mesi infatti c’erano state grandi proteste di piazza e molte persone avevano accusato Borisov e il suo partito di corruzione, chiedendone le dimissioni.

Le elezioni hanno prodotto una situazione abbastanza frammentata, che renderà difficili le discussioni per formare una nuova coalizione di governo. Il partito populista C’è un tale popolo, nato solo nel 2020, è diventato il secondo partito del paese con il 17,9 per cento dei voti, mentre il Partito socialista, che fino a oggi era sempre stato il maggiore partito di opposizione, ha avuto il 15 per cento: meno di quanto ci si aspettasse. Il primo ha già detto di non voler fare alleanze, ed è molto improbabile che il secondo decida di allearsi con i rivali storici di GERB.

Finora GERB aveva governato con un’alleanza di partiti nazionalisti, Patrioti Uniti, che però si è sciolta. Domenica il principale di questi partiti nazionalisti, il Movimento nazionale bulgaro (VMRO), ha preso solo il 3,6 per cento: GERB avrà quindi bisogno di trovare altri alleati.

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