In Messico un candidato accusato di stupro è stato estromesso dalle elezioni, ma non per le accuse di stupro

Felix Salgado Macedonio (EPA/David Guzman)
Felix Salgado Macedonio (EPA/David Guzman)

In Messico, dopo mesi di dure polemiche che hanno coinvolto il governo e i movimenti femministi, Félix Salgado Macedonio, candidato governatore per lo stato messicano di Guerrero accusato di stupro e violenza sessuale, è stato estromesso dalle elezioni dall’Istituto elettorale nazionale per un’irregolarità contabile.

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Secondo l’Istituto, che si occupa di organizzare le elezioni in Messico, il candidato non avrebbe presentato la documentazione obbligatoria sulle sue spese elettorali, e dunque non avrebbe più diritto di presentarsi alle elezioni, che si terranno a giugno. Salgado Macedonio potrà fare appello.

Il candidato, che fa parte di MORENA, il partito del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, era al centro di durissime polemiche perché negli ultimi mesi diverse donne lo avevano accusato di stupro e violenza sessuale. I movimenti femministi avevano organizzato imponenti manifestazioni contro di lui, chiedendo il ritiro della sua candidatura, che tuttavia era stata difesa da López Obrador. Il presidente aveva accusato i movimenti femministi di essere stati «infiltrati» dai suoi avversari politici. Il partito MORENA, dopo lunghe discussioni e un’iniziale sospensione, a inizio marzo aveva riammesso la candidatura di Salgado Macedonio.